Zielinski: "Napoli e Polonia, voglio fare la storia"

Il centrocampista azzurro si gode la qualificazione: "L’aspettavamo da oltre trent’anni. A un certo punto ho pensato anche di chiedere agli argentini che conosco di rallentare"
Zielinski: "Napoli e Polonia, voglio fare la storia"© Getty Images
Roberto Maida
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INVIATO A DOHA - È stremato. Cammina a fatica, dopo una partita dalle emozioni infinite. «Ho i crampi, e io non li ho mai avuti in tutta la carriera. Evidentemente ho faticato tanto a correre avanti e indietro. Ma sono felice, dai». Piotr Zielinski ha appena vissuto la sconfitta più dolce della carriera: l’Argentina ha dominato la sua Polonia, che però ha passato il turno grazie alla differenza reti. Non è il massimo ma non è nemmeno così male. Come Zibì Boniek in Messico nel 1986, può vivere l'energia degli ottavi mondiali.  

Zielinski, ce l’avete fatta in un modo o nell’altro. 
«Sì. E questo deve renderci orgogliosi perché da oltre trent’anni la Polonia non superava la prima fase di un Mondiale. Ma abbiamo fatto una brutta partita e dobbiamo sicuramente migliorare se vogliamo competere con la Francia». 
 
La Polonia è sembrata passiva, quasi rassegnata a perdere contro un avversario superiore.  
«E’ ciò che penso. Ci vuole più coraggio, più convinzione, più voglia di attaccare, al di là dell'avversario che hai di fronte. Abbiamo le qualità nel nostro gruppo per giocarci le partite a viso aperto ma finora non le abbiamo dimostrate». 
 
Ci vorrebbe Spalletti al posto di Michniewicz... 
«La Polonia e il Napoli sono due realtà molto diverse. La mia Nazionale non gioca per imporre il suo calcio, spesso lascia l’iniziativa agli avversari e ripiega all’indietro, mentre il Napoli è abituato a controllare la palla e far valere le tante soluzioni offensive di cui dispone. Spero che questo concetto si possa applicare anche alla Polonia». 
 
Come avete vissuto gli ultimi minuti, dipendendo dal risultato di Arabia-Messico? 
«Male... Alla fine abbiamo festeggiato, perché comunque l’obiettivo è stato raggiunto. Ma non è stato facile gestire l’attesa: dalla panchina ci urlavano di non prendere un altro cartellino giallo, perché poteva essere determinante. Poi di non subire gol. Ma come fai a ragionare contro Messi? Quello ti fa una finta, ti gira la testa, ti può scappare un fallo. Non è successo ed è andata bene, per fortuna. Poi ha segnato l'Arabia ed è stato tutto più tranquillo. Vi confido un pensiero?». 
 
Siamo qui per questo. 
«A un certo punto stavo per chiedere agli argentini che conosco, quelli che frequentano il campionato italiano, di abbassare il piede dall’acceleratore. In fondo erano già sicuri del primo posto. Ma poi mi sono frenato, sarebbe stato un gesto antisportivo. E queste cose a me non piacciono». 
 
Che effetto trasmette giocare contro Messi? 
«Speciale. Una vera goduria. Quando lo osservi dal campo ti rendi conto davvero di chi sia. Ogni sua giocata è una poesia. Parliamo di un genio». 
 
Ora arriva Mbappé. 
«Non solo lui. Sulla sinistra gioca anche Theo, che è un treno. Credo che da quella parte, un fronte di fuoco, ci sarà da soffrire. Spero che riusciremo a contenerli. Ma anche noi abbiamo qualche arma». 
 
Quante possibilità vi date? 
«A questo punto ci proviamo. Dobbiamo goderci il momento senza porci limiti. In una partita secca tutto può succedere. Certo, servirà una Polonia diversa rispetto a quella che avete visto finora». 
 
Per ora vi ha tenuti in piedi Szczesny: due rigori parati. 
«Gli faremo un bel regalo. Sta facendo delle cose incredibili, è uno dei migliori portieri al mondo e ci sta salvando, speriamo che continui. Ma noi dobbiamo dargli una mano, altrimenti non faremo molta strada». 
 
Sta mancando il miglior Lewandowski, nonostante il gol ai sauditi. 
«E’ un problema di tutti, non di Robert. Anche mio. Dobbiamo fare di più. Penso che se diamo il massimo creeremo dei problemi anche alla Francia». 
 
Avete dieci giocatori del campionato italiano. Anche noi tifiamo un po’ Polonia. 
«Ci fa piacere anche se l’assenza dell’Italia dal Mondiale è strana. Quanto al nostro gruppo, è positivo che molti di noi frequentino un torneo importante. E altri ne verranno. Ogni anno dal campionato polacco vengono fuori nuovi talenti». 
 
Ne può segnalare uno? 
«Michal Skoras». E’ un esterno offensivo classe 2000 del Lech Poznan. Cristiano Giuntoli avrà preso nota. 
 
Pensa un po’ anche al Napoli? 
«Onestamente ora mi concentro sul Mondiale. Quando tornerò, ricomincerò a dare il cento per cento per il club. Alla sosta siamo arrivati lanciati, dopo un periodo bellissimo, ma non è finita. Abbiamo ancora tante partite, tra campionato e Champions League, e non intendiamo mollare nulla nel 2022. Vogliamo fare la storia, così come l'abbiamo fatta qui con la Polonia». 
 
Come ha vissuto la tragedia di Ischia? 
«Con grande dolore. Sono vicino a tutta l’isola, un posto bellissimo, è successa una cosa terribile. Mando un messaggio alla gente: vi auguro tanta forza per risalire».


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