Il Portogallo esce e svolta: Fernando Santos lascia?

Rivoluzione dopo il ko con il Marocco nei quarti dei Mondiali in Qatar, il ct paga l'esclusione di Rui Patricio: "Ne parlerò con il presidente". E Pepe attacca l'arbitro: "È argentino"
Il Portogallo esce e svolta: Fernando Santos lascia?© Getty Images
Andrea De Pauli
3 min

Come Spagna, Croazia e Belgio, anche il Portogallo non trova il modo di segnare neppure un gol contro l’inespugnabile Marocco edificato da Walid Regragui e deve, così, dire addio a Qatar 2022. Un colpo durissimo per lo squadrone lusitano, che si era presentato a Doha con enormi ambizioni e, forse, con la miglior rosa della sua intera storia. Cristiano Ronaldo, Pepe e William Carvalho e gli altri reduci del trionfo a Euro 2016 e, della successiva Nations League del 2019, insieme agli assi del futuro Joao Felix, Rafael Leao e Gonçalo Ramos. Ma l'avventura si è rivelata più breve rispetto alle speranze nazionali. A questi ultimi tre, insieme ai super top Bruno Fernandes, Bernardo Silva e Ruben Dias toccherà raccogliere i cocci, dopo la catastrofe del Al Thumama Stadium, e ripartire per nuove sfide, ad iniziare dalla caccia al lasciapassare per Euro 2024, che inizia con i due confronti del prossimo marzo con Liechtenstein e Lussemburgo. Partite che dovrebbero segnare il via del dopo Fernando Santos, che insieme a molti senatori, pare destinato a chiudere qui.

Titoli di coda

L’esperto tecnico di Lisbona, in realtà, è legato alla federazione lusitana fino al termine dei prossimi Europei tedeschi, ma difficilmente potrà proseguire il suo lavoro. «Non è il momento di parlare di separazioni», il commento a caldo di Fernando Santos. «Domani rimpatriamo e, come sempre è accaduto, il presidente ed io parleremo per capire insieme cosa sia meglio per il Portogallo. Sono qui al 2014, e abbiamo sempre fatto così. La parola dimissioni non appartiene al mio lessico». Pare prospettarsi, però, un nuovo corso per la Selezione lusitana, con un nuovo tecnico che possa guidare con maggior serenità la transizione tra vecchia e nuova generazione.

Scelte difficili

Fernando Santos ha retrocesso tra i rincalzi del mostro sacro Ronaldo e dell’altro intoccabile Joao Cancelo, ma alla resa dei conti finisce per pagare la meno dibattuta, ma decisiva scelta di accantonare troppo in fretta il fido Rui Patricio per dar spazio al portierino del Porto, Diogo Costa, sfortunato protagonista dell’uscita a farfalle costata l’eliminazione. «Per tutti noi è una delusione immensa. Abbiamo lavorato tanto per abbattere la muraglia del Marocco. Purtroppo abbiamo incassato quel gol e tutto si è fatto più complicato. Eravamo convinti di poter arrivare fino alla finale e di vincerla».

Ritorneremo

Abbattimento e frustrazione anche per il citizen Ruben Dias. «Le abbiamo provate tutte, ma non siamo riusciti a trovare il gol che ci serviva. Abbiamo una nuova generazione che potrà lottare per tutti i titoli». Non si tradisce e se la prende con il direttore di gara l’eterno Pepe, 39 anni, 9 mesi e 12 giorni, che con la Nazionale dovrebbe chiudere qui. «Non ho potuto rivedere il possibile rigore su Bruno Fernandes, ma mi pare evidente che vincerà l’Argentina. Oggi ci hanno mandato cinque arbitri argentini…». Deluso, ma già proiettato verso il futuro, infine, lo stesso Bruno Fernandes. «Torneremo e daremo delle grandi risposte».


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