Pagina 2 | Moviola serie A, Giacomelli shock: altro che deroga!

Ogni volta si pensa si sia toccato il fondo. Fra l’altro, col VAR, chi commette più errori madornali o clamorosi? Basta andarlo a vedere, basta avere (anche) l’umiltà per riconoscere i propri errori. Invece, ogni volta, riusciamo a stupirci. In peggio. Ieri Piero Giacomelli ha davvero mostrato l’intero campionario di errori che un arbitro può commettere in una partita, alla quale mancano due rossi e che stava per andare in archivio con un rigore tutto da ridere (vabbé che s’è creata confusione a inizio stagione sui falli di mano, ma qui la confusione ce l’aveva solo il triestino). Nota a margine: Giacomelli è convinto di meritare la deroga a fine stagione (10ª stagione in serie A senza essere internazionale, sarà dismesso, come si dice dalle parti dell’AIA). Ognuno può giustamente pensare quello che vuole. A tutti gli altri consigliamo di vedere la partita di ieri.... Che rivisitiamo con gli episodi in ordine di apparizione.

Annullato un gol a Lukaku, molti si sono concentrati sulla possibile carica su Gabriel da parte dell’attaccante nerazzurro. In realtà, il fallo lo commette su Dell’Orco, spinto e poi strattonato, ci sta annullare la rete. Inspiegabile come Donati abbia continuato la partita: l’intervento su Barella è pericoloso, ne mette a repentaglio l’incolumità, piede a martello sulla tibia che si piega in maniera terrificante. Ok, magari in campo puoi avere una percezione differente. Guida ti chiama a rivedere tutto (primo indizio: se ti chiama....), tu vai e confermi la tua castroneria. Perseverare, si dice di solito.... Impostata la rotta, non si torna indietro: e così, l’intervento di Candreva ad altezza faccia di Donati (si avvicina pericolosamente con il piede destro, poi finisce per colpirlo con il fianco) è da rosso, ma con che faccia avrebbe potuto darlo? Tocco di Babacar, davanti a lui Sensi ha il braccio destro incollato al fianco, non aumenta lo spazio, non fa movimenti sospetti: che rigore ha visto, lo sa solo lui. Al VAR ci riprovano, altra OFR: stavolta si convince. Meno male. Ancora. Skriniar si lamenta e vuole il rigore per un contatto con Meccariello: non c’è, qui fa tutto lui.


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Milan-Udinese 3-2
PAIRETTO 6

Partita positiva per Pairetto, chiude con 25 falli fischiati e cinque cartellini gialli, assolutamente in media. Tutti i dubbi della partita sembrano risolversi a suo favore. Lucido l’arbitro di Torino quando concede un eccellente vantaggio sul fallo di Donnarumma che travolge Lasagna (l’assistente numero uno, De Meo, è rimasto fermo, bandierina alzata), il pallone resta lì, Stryger Larsen prende e segna. Avrebbe fatto un capolavoro se avesse ammonito Donnarumma, ma sarebbe chiedere troppo. Chiede un fallo di mano il Milan: sul cross di Leão, Troost Ekong va in scivolata, si appoggia sul braccio sinistro e sul quello arriva il pallone: no rigore, bisognerebbe spiegarlo a Manganiello e a Chiffi (Lazio-Samp di sabato), il VAR (Calvarese) ovviamente conferma. Nell’occasione, Pairetto avrebbe fatto un capolavoro fischiando il fallo di Bennacer che colpisce la gamba sinistra di De Paul (e non il pallone come ha detto lui), ma sarebbe chiedere troppo. Proteste accorate di PioliE’ mano, è mano, porca miseria!»), ma l’intuizione di Pairetto è corretta: sul tiro di Ibrahimovic, Becão tocca con il fianco sinistro (il braccio è saldamente dietro la schiena), poi il pallone va sulla gamba destra di Troost-Ekong e sale, nessun fallo di mano. Non punibile la posizione di Leão, in offside sul tiro di Theo Hernandez per il 2-1.


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Bologna-Verona 1-1

AYROLDI 6

Esordio tutto sommato sufficiente per Giovanni Ayroldi, figlio e nipote d’arte (il papà è Stefano ed è stato assistente internazionale di Rosetti, lo zio è Nicola ed è stato ex arbitro di serie A, attuale presidente del CRA Puglia). C’è un solo episodio che gli abbassa il voto, dovuto all’inesperienza più che altro, ma prima e soprattutto dopo non si scompone mai, sempre sull’azione, fino all’ultimo. Ad inizio secondo tempo, contropiede di Santander che tocca il pallone che finisce sulla spalla sinistra di Dawidowicz: rigore e rosso dice Ayroldi, ma arriva da molto lontano e fischia come ha sempre fatto fino allo scorso anno in serie C (il VAR è ancora lontano anni luce). Il VAR Mazzoleni lo chiama alla OFR, due replay e mezzo per capire l’errore e correggere. Ci sta l’espulsione di Bani: già ammonito, interviene in maniera scomposta su Zaccagni, travolgendolo, il secondo giallo è una conseguenza logica. Bravo il giovane Ayroldi nel finale: nel corpo a corpo Pazzini-L. Danilo, punisce giustamente il gialloblù che a due mani prende l’avversario per la testa e lo trascina giù.


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Brescia-Cagliari 2-2

GIUA 5

Per capire la partita: l’unica cosa giusta Giua (un arbitro di Olbia che arbitra il Cagliari fuori casa viene inevitabilmente esposto, no Rizzoli? Mazzoleni con le milanesi era un’altra cosa...) l’ha fatta con il rosso a Balotelli, sarebbe stato clamoroso esimersi visto che il «vaffa» lo hanno visto e sentito anche fuori dallo stadio. Ammonito per un fallo pericoloso su Pisacane (piede all’altezza della testa), protesta e per due volte (a voce e con i gesti) manda a quel paese l’arbitro. Il resto è parecchio rivedibile: brutto intervento di Ndoj su Cigarini, piede a martello sulla tibia dell’avversario (anche se l’intervento vorrebbe essere sul pallone), era da rosso. Abbraccio di Mangraviti su Joao Pedro in area, lo “accompagna” mettendogli il braccio intorno alla vita, ma il rossoblù sta saltando, dunque la spinta risulta ancor più determinante. Giusto il rigore per il Cagliari: Tonali stende Simeone che gli aveva rubato il tempo, il giocatore del Brescia era già ammonito, poteva essere espulso.


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Genoa-Roma 1-3

MARESCA 6.5

Gara controllata con grande serenità, non difficilissima: Maresca non deve affrontare episodi particolari, la correttezza della partita (26 falli fi schiati, 5 ammoniti) lo ha agevolato. E così: parata di Pau Lopez su tiro di Sanabria, arrivato però a gioco fermo, per un tocco con un braccio di Cassata (in attacco è sempre e comunque fallo). Regolare la rete di Pandev: al momento del lancio di Schöne, l’attaccante rossoblù è tenuto in gioco sicuramente da Smalling.


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Juventus-Parma 2-1

DI BELLO 6.5

C’è un episodio curioso, che ha fatto discutere, nella partita di Di Bello, non difficile e che lui non ha complicato. Colpo di testa di Matuidi, pallone sulla schiena dell’arbitro e poi a Cuadrado, che innesca in contropiede Dybala (sarebbe stato a tu per tu con Sepe). Di Bello ha interpretato come se il suo tocco favorisse l’inizio di una promettente azione d’attacco, uno dei casi per i quali il gioco deve essere fermato e ripreso con il pallone dato alla squadra che ne aveva il possesso (l’altro è l’eventuale cambio di possesso). Il problema è che il pallone sarebbe comunque andato a Cuadrado, pure senza la deviazione. Gli altri episodi: molti dubbi sul colpo al volto di Gagliolo su CR7: manata (col pallone in gioco), per Di Bello non da rigore, insomma... 


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Milan-Udinese 3-2
PAIRETTO 6

Partita positiva per Pairetto, chiude con 25 falli fischiati e cinque cartellini gialli, assolutamente in media. Tutti i dubbi della partita sembrano risolversi a suo favore. Lucido l’arbitro di Torino quando concede un eccellente vantaggio sul fallo di Donnarumma che travolge Lasagna (l’assistente numero uno, De Meo, è rimasto fermo, bandierina alzata), il pallone resta lì, Stryger Larsen prende e segna. Avrebbe fatto un capolavoro se avesse ammonito Donnarumma, ma sarebbe chiedere troppo. Chiede un fallo di mano il Milan: sul cross di Leão, Troost Ekong va in scivolata, si appoggia sul braccio sinistro e sul quello arriva il pallone: no rigore, bisognerebbe spiegarlo a Manganiello e a Chiffi (Lazio-Samp di sabato), il VAR (Calvarese) ovviamente conferma. Nell’occasione, Pairetto avrebbe fatto un capolavoro fischiando il fallo di Bennacer che colpisce la gamba sinistra di De Paul (e non il pallone come ha detto lui), ma sarebbe chiedere troppo. Proteste accorate di PioliE’ mano, è mano, porca miseria!»), ma l’intuizione di Pairetto è corretta: sul tiro di Ibrahimovic, Becão tocca con il fianco sinistro (il braccio è saldamente dietro la schiena), poi il pallone va sulla gamba destra di Troost-Ekong e sale, nessun fallo di mano. Non punibile la posizione di Leão, in offside sul tiro di Theo Hernandez per il 2-1.


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