Moviola: Inter-Cagliari, per Manganiello molto più di due errori

Gli episodi da moviola della 21ª giornata
Moviola: Inter-Cagliari, per Manganiello molto più di due errori© Inter via Getty Images
Edmondo Pinna
10 min

Gli episodi da moviola della 21ª giornata

Napoli-Juve 2-1

E' molto bravo Maurizio Mariani a camminare al fianco della partita, coniugando così la sua prima, grande sfida alla sua prima, grande prestazione. Non difficile il match, soprattutto nel primo tempo (lo aiutano i due assistenti “europei” Manganelli e Giallatini). E’ poi salito di tono nella ripresa, ma l’unica decisione complicata (il tocco con la mano destra di Cuadrado in area della Juve) l’azzecca e il VAR (Rocchi) lo supporta. Attento, concentrato, accettato (in gran parte) dai giocatori, perdona (visto come sono andate le cose, soprattutto oggi ma non solo) Ronaldo (che tutti i torti non li aveva, non c’era fallo, ma non si protesta a quella maniera) ed è il suo unico peccato di vanità. Alla fine la sua partita finisce con 28 falli fischiati (solo 11 nel primo tempo) e sette ammoniti (sei nella sola ripresa).

NON E’ RIGORE
Subito l’episodio che ha fatto discutere di più: Zielinski tira, il pallone finisce sulla mano destra di Cuadrado, i giocatori azzurri protestano chiedendo il rigore, Mariani si prende forse un attimo, poi spiega che non è penalty. Ha ragione lui: sicuramente la distanza fra i due è un fattore (sono molto vicini), ma il particolare che taglia la testa al toro è la posizione del braccio del colombiano, come si dice “nella figura”, dunque non aumenta lo spazio occupato. 
 
REGOLARE 
E’ regolare la rete segnata da Zielinski e che ha sbloccato la partita: al momento del tiro da fuori area di Insigne, che sarà respinto da Szczesny, il centrocampista polacco di Gattuso è tenuto in gioco da Cuadrado e da De Ligt, nessun problema per l’assistente numero due, Giallatini. 
 
DISCIPLINARE 
Un solo cartellino giallo nel primo tempo, come detto (lo prende Demme su Pjanic, giusto), sei nella ripresa perché a volte bisogna guidare la partita dal punto di vista disciplinare. Per stemperare le proteste di Bernardeschi e Ronaldo (ma allora, anche Manolas...), per placare i bollenti spiriti di Bentancur, Rabiot, Hysaj, e De Ligt.

Roma-Lazio 1-1

Alla fine lo porta a casa, Calvarese, il suo primo derby della carriera, l’ultimo se non riceverà la deroga (è l’unico che potrebbe meritarla) a fine stagione. Non brillante come in altre partite (Samp-Inter spicca sulle altre, quasi tutte sopra la sufficienza), sull’episodio del rigore (vicenda “grigia”, non netta) l’unico errore è quello del VAR (Mazzoleni), una chiamata contro i dettami di Rizzoli (sui rigori di contatto) e del protocollo («chiaro ed evidente errore»). sceglie di fischiare non moltissimo (9 falli nel primo tempo, 23 in totale), di perdonare ad inizio partita Smalling (su Correa, dopo aver preso il pallone ma col piede a martello) e Luiz Felipe (su Dzeko, anche lui tocca il pallone, ma poi lo travolge col ginocchio), alla fine ha ragione lui, vista anche la grande sportività in campo (un bell’aiuto, ma bisogna costruirselo). 
 
RETI OK 
Le due reti della partita hanno due cose in comune. A parte i gesti dei portieri, arbitralmente parlando non ci sono da ravvisare falli. Dzeko tocca il pallone con Strakosha che va su di lui, sbagliando i tempi dell’uscita. Acerbi salta nel suo cilindro, il contatto con Pau Lopez (prima della papera di quest’ultimo) non sembra essere falloso ed incidere sul successivo intervento. 

DUBBIO 
Ünder serve il taglio di Kluivert che dopo un contatto con Patric finisce a terra. Calvarese fischia rigore, sicuro, deciso. Poi gli arriva la voce di Mazzoleni nell’auricolare, evidentemente gli dice qualcosa che lo porta alla review («Lo vengo a rivedere io, dai» dice l’arbitro della Val Vomano). Dalle immagini, però, si evince come l’episodio sia tutt’altro che chiaro: da una telecamera sembra più il giallorosso a buttare giù Patric; da un’altra - compresa quella del VAR - si vede come il biancoceleste allarghi un po’ la gamba sinistra (in maniera involontaria, si sta spostando mentre guarda sempre il pallone, ma volontarietà o meno non conta) e su quella vada a sbattere Kluivert. Per questo l’episodio doveva rimanere una decisione del campo (in qualsiasi caso), in ossequio al tanto sbandierato protocollo. Altrimenti si corre un rischio enorme: la prossima volta che qualcuno invocherà la priorità delle scelte arbitrali, saremo tutti autorizzati a non crederci....

Inter-Cagliari 1-1

Tanto, troppo da rivedere. e tante, troppe le incertezze, le presunzioni, le incapacità di gestire partite come questa. La designazione di Manganiello è stata sbagliata, ed è questo il primo errore. A volte sembra quasi che il designatore Rizzoli perda la rotta della ragione. Un arbitro in difficoltà (e in questa stagione ha incontrato problemi ad ogni piè sospinto) non lo rilanci con partite come queste, comunque rischiose. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. a di là degli episodi specifici, come vedremo, perché per alcuni l’arbitro di Pinerolo trova il conforto della moviola. Ma l’intervento di Lukaku meritava altro e non il giallo, la spallata volontaria di Oliva era tutto tranne che non punibile. La gestione tecnica e disciplinare della gara è sfociata in un finale dove l’arbitro ha subito la partita stessa e i suoi protagonisti. La prova? Il caso-Lautaro si mangia quasi un minuto del recupero, dove vige il tempo effettivo, Manganiello fischia a 94’10”, avendo dato 4 minuti di recupero doveva allungare almeno di 30 secondi. Non se l’è sentita.... 
 
REGOLARE 
Protesta il Cagliari sul gol di Lautaro, ma quello dell’argentino sulla schiena di Walukiewicz è un appoggio appena, non una spinta (la schiena del giocatore del Cagliari resta sempre dritta). Sul cross, posizione di Lukaku non punibile. 
 
DA ROSSO 
Entrata di Lukaku su Luca Pellegrini, il piede è a martello ma basso (diciamo caviglia o appena sotto), quello che gli fa prendere la connotazione del rosso (e lo sa anche il belga) è che lui ci arriva in salto, mettendo così a rischio l’incolumità dell’avversario. 
 
DA RIGORE 
Oliva si disinteressa del pallone, si gira sul suo piede sinistro ma va diretto di spalla su Young che, legittimamente, andava dritto seguendo il pallone. Ci poteva stare il rigore. 

ESPULSIONE OK 
Il caso del giorno: Lautaro pensa di aver subito fallo (in realtà,  
se mai fallo c’è stato, perché è un normale contatto di gioco, è del Toro, che con il braccio sinistro saltando si appoggia sull’avversario) da Walukiewicz, protesta in maniera eccessiva, prende giallo e subito dopo (troppi vaffa) il rosso, Manganiello non poteva fare altro. Mentre Lautaro esce (calcia il pallone, batte i pugni sui vetri), Ranocchia guarda il quarto uomo e poi sputa a terra: forse di rabbia, ma non certo un gesto rivolto all’ufficiale di gara.

Le altre partite

SOZZA 6,5 Parma-Udinese 2-0

Simone Sozza ha 32 anni, è stato appena promosso in serie B (lasciando, ad essere onesti, qualche polemica in Lega Pro, addirittura una petizione su change.org), 8 partite fra i cadetti e subito l’esordio in serie A. Positivo, e molto, se è vero che lo stesso D’Aversa (tecnico del Parma) ne ha riconosciuto la bravura pubblicamente a fine partita. Nessun episodio particolare, l’unico (rigore chiesto da Okaka) lo legge con precisione, cogliendo il braccio attaccato al corpo, dentro la “figura”, di Gagliolo. Regolare la rete di Gagliolo dell’1-0: al momento del tiro di Kulusevski, contrastato da Nuytinck, è tenuto in gioco da Troost-Ekong e da Stryger Larsen. Giusto annullare la rete di Lasagna: l’azione nasce da un pallone giocato da Okaka, in fuorigioco. 
 
PICCININI 5 Sampdoria-Sassuolo 0-0 
Non benissimo il primo anno Piccinini: espelle Peluso ed è un errore, perdona Caputo che trattiene Gabbiadini in area. La prima svista dopo 25’: pallone lungo, quando è ancora in area, non in possesso di nessuno (primo indizio), neanche nell’immediatezza dell’azione, c’è un contatto sulla gamba destra di Gabbiadini da parte di Peluso (entrambi guardano il pallone in arrivo). Il contatto mette fuori causa il VAR (Di Paolo), non però Gabbiadini che fa in tempo a continuare la sua corsa con il piede destro (dunque il tocco non ha creato interferenze) prima di cadere a terra ai limiti della... simulazione. La mancanza di possesso avrebbe dovuto consigliare Piccinini verso il giallo, eventualmente. Rischia moltissimo Caputo nella ripresa: in occasione di un angolo, tira nettamente la maglia di Gabbiadini (che di suo, anche in questo caso, accentua la caduta con le braccia a volo d’angelo), avesse fischiato il rigore nessuno avrebbe potuto dire nulla. 
 
ABISSO 5,5 Verona-Lecce 3-0 
Focus su due episodi: ci sta il secondo giallo a Dell’Orco, il fallo su Pessina è in ritardo. Più d’un dubbio sul rigore assegnato al Verona: Amrabat tocca il pallone ma Vigorito, con le mani, tocca nuovamente il pallone prima di travolgere l’avversario. Errore.


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