Cagliari, blitz ultras, Zeman: «Qualche giocatore è scioccato. Che brutta storia!»

Il tecnico boemo racconta come ha gestito la situazione dopo l'aggressione di ieri sera di una frangia di tifosi nel centro sportivo. Il presidente Tommaso Giulini fa visita alla squadra per valutare la condizione psicologica dei giocatori
Cagliari, blitz ultras, Zeman: «Qualche giocatore è scioccato. Che brutta storia!»© LaPresse
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ROMA - Il Cagliari prova a tornare alla normalità, dopo la serata da incubo per il blitz degli ultrà, che hanno urlato maggiore impegno ai giocatori, nella sede del ritiro al Centro sportivo di Assemini. Non cambia a: allenamento alle 10 e poi conferenza stampa alle 12 con il tecnico Zdenek Zeman. L'unico fuori programma sarà l'incontro fra il presidente Tommaso Giulini e la squadra, per valutare anche la condizione psicologica dei giocatori a poche ore dall'irruzione, ma anche dal duro e inaspettato confronto con i tifosi. L'obiettivo è quello di ritrovare subito la concentrazione in vista della partita di domani in casa contro il Napoli. Intanto dalla Questura sono già partite le indagini per fare piena luce su quello che è accaduto ieri poco dopo le 20 ad Assemini e soprattutto per identificare i responsabili del blitz.

ZEMAN DURO - Oggi il tecnico dei sardi è intervenuto per commentare il vero e proprio raid subito dai suoi calciatori: «È roba brutta che non si riesce ad eliminare. Ho visto male i miei calciatori, ci sono rimasti male. Alcuni sono scioccati, non tutti reagiscono allo stesso modo. Avevo già visto cose simili in altri posti, ma si era sempre cercato di risolvere le questioni. Io sempre ho parlato coi tifosi. Ma ieri non c'è stato confronto, posso solo dire bravi ai miei ragazzi. Hanno fatto tutto i tifosi, noi abbiamo solo subito, non per paura, ma per la pace. Sono arrivati un po' dopo le 19, ma io non ho anato l'allenamento per la loro visita, mai ci alleniamo la sera. Io la vivo male questa vicenda, perchè mi sono sempre sforzato di fare calcio per la gente».  

SCRITTE E MINACCE - 'Sputate sangue per la maglia mercenari', è la scritta con uno spray nero lasciata dagli ultrà sul cancello del Centro sportivo di Assemini, ieri sera. Il blitz, secondo le prime ricostruzioni della società, si sarebbe svolto all'altezza dell'ingresso del quartier generale del Cagliari calcio. Il club smentisce che siano volati spintoni e schiaffi, anche se su questo punto sono concentrate le indagini della polizia. Stamattina il presidente e il vicepresidente del Cagliari, Tommaso Giulini e Stefano Filucchi, hanno incontrato la squadra per farsi raccontare quello che è accaduto ieri. Dalle testimonianze dei giocatori sarebbe emersa una situazione sì di tensione, ma mai degenerata in rissa o tafferugli. Gli ultrà hanno chiesto di parlare da soli con la squadra prendendosela soprattutto con alcuni giocatori. 

IL VICEPRESIDENTE -  "C'è stato un confronto dai toni accesi, molto duro, a qualcuno è stato contestato lo scarso impegno. C'è molta amarezza per la posizione di classifica". Così, parlando a Sky, il vicepresidente del Cagliari, Stefano Filucchi, ha commentato il brutto episodio di ieri sera, quando un gruppo di ultrà ha fatto irruzione nel centro sportivo di Assemini, dove si allena il Cagliari, per un brutale faccia a faccia con la squadra. "Nel tardo pomeriggio di ieri c'è stato un incontro tra la squadra e una ventina di tifosi appartenenti a un gruppo dello stadio. La squadra ha saputo che si trovavano al di fuori del centro sportivo e ha deciso di incontrarli, del resto la società ha sempre cercato di confrontarsi con i tifosi - ha proseguito Filucchi -. Dopo l'incontro la squadra si è svolta la riunione tecnica, i giocatori sono tornati poi in camera". "Riteniamo - ha spiegato il dirigente del club sardo- che i nostri ragazzi si impegnino tutti, non credo e non ci risultano comportamenti non compatibili in un momento così importante del campionato. La discussione è stata accesa e mal si concilia con la tendenza del presidente e della società di avere un dialogo con tutti. Non so quanto sia stato utile ai ragazzi questo confronto, ma così hanno deciso i giocatori: non è successo niente che si può ritenere irreparabile".

KARALIS ARENA
- I vincoli imposti dall'Enac ai lati della pista dell'aeroporto di Elmas sono illegittimi. Lo ha chiarito il Tar del Lazio, che ha accolto i ricorsi presentati dal Cagliari calcio e dal Comune di Elmas contro la decisione del 2011 dell'Ente nazionale per l'aviazione civile di estendere a un chilometro la fascia di sicurezza ai lati della pista, provvedimento che bloccò di fatto la possibilità di costruire la Karalis Arena, il nuovo stadio del Cagliari nella piana di Santa Caterina, a poca distanza dallo scalo internazionale di Elmas. L'impianto sportivo aveva già incassato il via libera del Comune di Elmas ma poi, a causa della decisione dell'Enac, il progetto venne spostato a Quartu. Ieri i giudici del Tar del Lazio - ha anticipato il quotidiano L'Unione Sarda - hanno stabilito che il regolamento deciso dall'Autorità per la sicurezza del volo, esteso poi a vari aeroporti italiani, era illegittimo. Per i giudici l'Enac può applicare vincoli ulteriori lungo la direttiva di atterraggio e decollo degli aerei, dove maggiore è il rischio di incidenti, ma non ai lati della pista. Il Tar del Lazio ha invece respinto la richiesta di risarcimento danni che era stata fatta dal Cagliari Calcio contro l'Enac per aver dovuto rinunciare al progetto di costruire lo stadio a Santa Caterina, vicino all'aeroporto di Elmas, nei terreni riconducibili all'ex presidente rossoblù Massimo Cellino.






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