Volpe: Tekitanka, show di incultura che ferisce la Nuova Zelanda e scredita il Milan e l’Italia

La Haka è l’espressione più profonda, densa di significati ancestrali e capace di unire in un’unica danza, sotto un’unica bandiera, etnie che più diverse non potrebbero essere
Volpe: Tekitanka, show di incultura che ferisce la Nuova Zelanda e scredita il Milan e l’Italia
Francesco Volpe
3 min

Gli All Blacks sono un brand planetario, dal valore stimato di 500 milioni di dollari. Gli All Blacks sono i portabandiera del rugby e dei suoi valori. Una squadra che sta alla palla ovale come il Brasile sta al calcio e il Dream Team al basket. Gli All Blacks però sono soprattutto l’orgoglio di un popolo, quello neozelandese, e il fiore all’occhiello di una difficile, sofferta, straordinaria operazione multiculturale, la fusione tra il sentire e il vissuto dei popoli del Sud Pacifico e i valori portati agli antipodi dei coloni britannici dell’Ottocento. E’ la squadra di tutti, maori e pakehas (i bianchi), in un Paese che a lungo non lo è stato, tra guerre combattute sul campo e laceranti conflitti sociali. Di quella terra e della sua gente la Haka è l’espressione più profonda, densa di significati ancestrali e capace di unire in un’unica danza, sotto un’unica bandiera, etnie che più diverse non potrebbero essere.

Chissà se sapeva tutto questo, se ha pensato a tutto questo, il pubblicitario che ha ideato la Tekitanka, la simil-haka inscenata giovedì sera a San Siro, prima di Milan-Carpi, da un pugno di comparse vestite di rossonero? Gli sarà sembrata un’intuizione straordinaria, un colpo di genio. E’ stata solo una pacchiana esibizione di incultura sportiva. Cui, purtroppo, il nostro Paese è tristemente abituato. Ha ferito i maori, i neozelandesi tutti, screditato il Milan e, ahinoi, l’Italia. No, proprio non se ne sentiva il bisogno.

FUORI BACCA, SCOPPIA IL CASO

BACCA SI SCUSA: NON ERO IO

TUTTO SUL MILAN


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A, i migliori video