Serie A, Genoa-Juventus 3-1: Simeone e autogol di Alex Sandro, tutto nel primo tempo

La doppietta del Cholito e l'autorete del brasiliano condannano la squadra di Allegri già al 29'. Nel finale la punizione di Pjanic
Serie A, Genoa-Juventus 3-1: Simeone e autogol di Alex Sandro, tutto nel primo tempo© LaPresse
Adriano Lo Monaco
3 min

GENOVA - L’ordine cha lascia spazio alla follia, l’obbligo del risultato che diventa emicrania e annebbia i pensieri. L’incontro, stavolta a tu per tu, con un nuovo Simeone dopo quello del 5 maggio 2002 e di uno dei pomeriggi più incredibili della storia del calcio italiano. Contro il Genoa la Juventus va insolitamente al tappeto, flagellata dai colpi del Cholito. La doppietta dell’argentino e l’autorete di Alex Sandro puniscono Allegri con un tris, materializzatosi al 29’ del primo tempo. Il solito calcio piazzato di Pjanic, nel finale, resta un episodio isolato e un assist che arriva dritto nella ex dimora, che stasera accoglierà la Roma e la sua possibilità di portarsi a -4 dalla vetta.

JUVE SHOCK - Dal Sánchez-Pizjuán al Ferraris, il filo appare diretto e continuo. Come successo nella sfida europea contro il Siviglia, la Juve patisce l’irruenza degli avversari trovandosi costretta a inseguire già dopo tre minuti. Tutto nasce dall’errore di Bonucci, che scatena il contropiede di Rigoni e una serie di occasioni rocambolesche che portano al tap-in vincente di Simeone. Copione vuole che adesso la squadra di Allegri trovi la forza per reagire e legittimare la propria supremazia. Manco per idea perché il debole colpo di testa di Cuadrado è soltanto lo scarno antipasto a fronte della ricchissima tavola del Genoa. Prima il raddoppio del Cholito, che sfrutta il suggerimento di Lazovic, e dopo l’autorete di Alex Sandro che nel tentativo di salvare su Rigoni spedisce il pallone alle spalle di Buffon. L’inverosimile pomeriggio della Juve prosegue con il ko di Bonucci (dentro Rugani) e l’incapacità di far paura al Grifone. E con un rigore in meno, non assegnato da Mazzoleni per il contatto Ocampos-Mandzukic.

ASSIST ALLA ROMA - Al rientro dagli spogliatoi la tenda è spostata e un barlume di speranza sembra correre nella fin qui triste prestazione della squadra di Allegri. Pjanic non trova la porta, Khedira fa altrettanto ma da due passi e in maniera più clamorosa. L’ingresso di Higuain (54’) quasi combacia con la possibile tripletta di Simeone e il poker del Genoa, che non s’avvera per la grazia di Buffon. Dani Alves resta a terra e lascia il campo in barella con la Juve che termina la gara in 10 in virtù dell’ultimo cambio di Sturaro. All’82’ la solita gemma di Pjanic su punizione rende meno pesante il passivo, ma non meno amara la giornata.

 


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