TORINO - La Juventus è tornata. Dopo la sconfitta di Firenze banchetta allo Stadium mangiandosi la Lazio nel 'lunch-match' e si riporta momentaneamente a +4 sulla Roma (agganciata nel frattempo dal Napoli). Fame, rabbia e l'immensa qualità dei suoi attaccanti le armi che hanno permesso ai campioni d'Italia di chiudere la pratica nel giro di 17'. Un lasso di tempo in cui gli avvesari, quarti in classifica e tra le sorprese più belle del campionato, sembravano il classico 'sparring partner' delle amichevoli del giovedì. E questa volta anche la gestione del tempo restante è stata perfetta, con la capolista mai in affanno e sempre in controllo.
Senza gli squalificati Alex Sandro e Sturaro, con Benatia in Coppa d'Africa dove si è infortunato Lemina, Allegri manda in campo una Juventus a trazione anteriore: 4-2-3-1 con Khedira e Pjanic in mediana e Cuadrado nella batteria dei trequartisti. Inzaghi risponde senza paura, senza abbandonare il 4-3-3 come aveva fatto in precedenza in tutte le sfide con le big: in difesa vicino a De Vrji c'è Wallace, mentre Lomabrdi viene confermato nel tridente al posto di Keita impegnato con il Senegal in Gabon e Patric sostituisce come terzino destro Basta, squalificato come Lulic.
Il tabellino
FURIA BIANCONERA - L'avvio dei bianconeri è veemente e al 4' lo Stadium può già sprigionare il suo urlo: sponda di Mandzukic che sovrasta Patric e sinistro di Dybala che dal limite non lascia scampo a Marchetti. Sbloccata subito la partita, i campioni d'Italia non alzano comunque il piede dall'acceleratore e al 17' danno un altro 'schiaffo' ai tramortiti e spaesati biancocelesti: la sovrapposizione di Lichtsteiner apre lo spazio a Cuadrado che trova Higuain - lasciato solo in mezzo all'area da Wallace - e sul cross del colombiano il 'Pipita' non si fa certo pregare nello scaraventare in porta la palla del 2-0.
E la
Lazio? Il primo vero tentativo di spaventare
Buffon arriva al 25', quando il volenteroso
Milinkovic-Savic sfiora il palo con un rasoterra dal limite. Curioso un minuto dopo il giallo rimediato da
Immobile, reo di essersi lamentato per un evidente pestone di
Pjanic non sanzionato da
Massa. Alla mezz'ora ci sarebbe anche il tris della
Juventus, ma Higuain è in fuorigioco quando spizza di testa la punizione calciata da Dybala. Gli uomini di
Inzaghi provano a reagire, avvantaggiati dal calo del forsennato ritmo iniziale degli avversari, ma faticano terribilmente ad avvicinarsi a
Buffon e non resta loro che provarci da lontano: prima
Patric sbaglia totalmente la mira, poi il destro di
Felipe Anderson è respinto dal muro bianconero. Di tutt'altro peso la fase offensiva juventina a cui partecipa anche
Bonucci, che si proietta in avanti al 41' e sfiora il gol del 3-0 dopo uno scambio con
Higuain.
Le statistiche della partita
RIPRESA IN CONTROLLO - La Lazio torna dagli spogliatoi con un altro piglio - sicuramente scossa da Inzaghi - e inizia a premere, ma Felipe Anderson non mette la giusta cattiveria nel destro bloccato senza affanni da Buffon. I biancocelesti però si scoprono e Dybala spreca clamorosamente due ripartenze potenzialmente letali incrociando troppo il sinistro dal limite, la seconda volta al 15' dopo un assist illuminante di Higuain.Nel frattempo gli ospiti provano a cambiare le carte in tavola: in pochi minuti escono Radu, Biglia e Lombardi sostituiti da Lukaku, Djordjevic e Murgia.
E al 21' arriva la prima vera chance, ma Milinkovic-Savic dopo aver vinto un rimpallo sceglie clamorosamente il passaggio al centro invece di calciare a tu per tu con Buffon. Alla mezz'ora cambio anche nella Juve: problemi muscolari per Lichtsteiner, dentro Barzagli. La pressione ospite scema intanto col passare del tempo e i bianconeri sono in controllo totale della gara. Nel finale c'è spazio anche per Pjaca (al posto di Dybala) ma il risultato non cambia più: 2-0 e 27esima vittoria consecutiva allo Stadium. Un messagio chiaro per Roma e Napoli: strappare il sesto scudetto di fila a Buffon e compagni sarà un'impresa tutt'altro che facile.
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