Roma-Lazio 1-3, Keita apre e chiude: la Juve a +9

Rigore di De Rossi per il pari nei primi 45', poi Basta e il secondo gol dell'attaccante decidono il derby e chiudono ogni discorso per l'assegnazione dello Scudetto
Roma-Lazio 1-3, Keita apre e chiude: la Juve a +9© ANSA
Vladimiro Cotugno
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ROMA - Dopo cinque anni la Lazio torna a vincere un derby di campionato, prendendosi il quarto posto in solitaria (a 4 punti dal Napoli) e mettendo la parola fine ad ogni eventuale rimonta scudetto della Roma che resta a 9 lunghezze dalla Juventus a quattro giornate dal termine e che ora deve guardarsi dal Napoli, impegnato a San Siro contro l'Inter: se vincono, i partenopei salgono a -1 dal secondo posto. Decisivo Keita, che apre e chiude i giochi tra primo e secondo tempo dopo un rigore di De Rossi (per fallo inesistente su Strootman) e il secondo vantaggio biancoceleste firmato da Basha. 

DZEKO SBAGLIA, KEITA NO - Il forfait di Immobile nel riscaldamento sconvolge i piani di Inzaghi, costretto a ripiegare su un 4-5-1 con il solo Keita terminale offensivo. Roma con De Rossi dal primo minuto e il trio El Shaarawy-Nainggolan-Salah dietro Dzeko, che ha subito il pallone per fare male: Strakosha mette i pugni sulla conclusione ravvicinata del bosniaco. Ed è ancora il portiere biancoceleste a salvare il risultato sul diagonale debole ma velenoso di Salah al 9'. Roma che sembra in controllo, ma la Lazio passa alla prima occasione: Keita punta Emerson e Fazio, arriva al limite dell'area e si accentra per poi infilare il sinistro sotto le gambe del brasiliano e sul primo palo di Szczesny.

STROOTMAN, RIGORE INESISTENTE. L'1-1 DI DE ROSSI - Il gol esalta la Lazio, Fazio rischia grosso su Lukaku dentro l'area con un'entrata da rigore, Szczesny si allunga sulla conclusione potente di Parolo. Reazione Roma? Manovrata ma sempre prevedibile, che difetta di tecnica e precisione negli ultimi trenta metri. Al di là degli spazi, tanti errori basilari e gratuiti. I ritmi non sono altissimi, Spalletti ci pensa un po' e poi manda a scaldare Totti. E intanto Parolo ci riprova dopo una grande azione di Keita, con Szczesny in tuffo a salvare i giallorossi. Si va verso l'intervallo, ultimi assalti giallorossi: la palla in area arriva a Strootman che cade, sembra colpito da Wallace, Orsato (con l'ok dell'addizionale Di Bello) assegna il rigore che le immagini televisive poi smentiscono, evidenziando la simulazione dell'olandese. Biglia è furioso (e viene ammonito), De Rossi batte il penalty "alla Perotti, conclusione non fortissima ma sufficiente a superare Strakosha per l'1-1 con cui si chiude il primo tempo, senza Lukaku che non ce la fa: dentro Felipe Anderson.

BASTA RIPORTA AVANTI LA LAZIO. TOTTI, 20' - Fuori El Shaarawy per Bruno Peres: Spalletti vira sul 3-4-2-1. Salah semina il panico in area e serve Dzeko, al quale si oppone ancora un grande Strakosha. Una parata che porta al vantaggio della Lazio, con Basta che conclude a rete dal limite e la deviazione di Fazio che mette fuori causa Szczesny dopo 5' della ripresa. Nainggolan cerca il 2-2 da fuori, ancora Strakosha blocca, dall'altra parte la Lazio cerca ma non trova il colpo del ko con Keita prima (che reclama anche un rigore per un altro contatto con Fazio) e Felipe Anderson poi. Spalletti richiama proprio il difensore argentino per inserire Perotti, poi a 20' dal termine inserisce anche Totti per quello che potrebbe essere il suo ultimo derby da giocatore: fuori De Rossi.

KEITA CHIUDE I GIOCHI - La Lazio perde i pezzi: fuori anche De Vrij che si accascia in area per un problema, c'è Hoedt che si becca subito un giallo per fermare Salah lanciato a rete. Punizione che Totti mette in mezzo, dalla respinta parte il contropiede della Lazio sull'asse Biglia-Felipe Anderson, Szczesny tiene a galla i giallorossi con una grande uscita sul brasiliano. Non può nulla però il polacco sul contropiede seguente, iniziato e rifinito da Lulic e chiuso da Keita: doppietta per il senegalese, tre punti per la Lazio, Roma che esce a testa bassa dal derby e con Rudiger espulso nel recupero per un'entrata killer su Djordjevic.  

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