Sarri ha punito le scelte di Allegri

Il commento del Direttore del Corriere dello Sport-Stadio
Sarri ha punito le scelte di Allegri© ANSA
Alessandro Vocalelli
4 min

Il Napoli ha vinto la partita più importante del suo ciclo sarriano, piazzando un colpo straordinario nella corsa scudetto e firmando una prima impresa sportiva: dal secondo tempo del turno infrasettimanale - in cui si è trovato a meno 9 - al gol vincente di Koulibaly ha recuperato otto punti alla Juve. Un’enormità, se ci pensate. Allegri ha ancora una lunghezza di vantaggio ma, calendario alla mano, adesso sa di non poter più sbagliare, considerando anche le due trasferte delicatissime in casa dell’Inter e della Roma. Una scomodissima posizione, per la dominatrice degli ultimi sei scudetti, che rende onore alla grandezza di questo Napoli, targato De Laurentiis, Sarri, squadra e tifosi. Sì, perché a crederci non è stato soltanto il presidente, non sono stati soltanto l’allenatore e i suoi ragazzi, ma è stato anche e soprattutto un pubblico che ha spinto nel momento più difficile, ribaltando con il suo entusiasmo il risultato con Chievo e Udinese. 

Il Napoli, diciamolo chiaramente, ha giocato meglio e di più, impedendo alla Juve di tirare anche una sola volta in porta. Il pallino è stato sempre in mano agli azzurri, che hanno guadagnato una supremazia territoriale costante e impensierito almeno tre volte Buffon. Non parate straordinarie, ma campanelli d’allarme precisi che la Juve non ha colto, provando soltanto a portare la partita fino in fondo con lo 0-0. Un atteggiamento non da Juve, irriconoscibile in alcuni uomini decisivi. Higuain abbandonato a se stesso, Dybala mai elettrico, Khedira con il freno a mano costantemente tirato. Il migliore, in casa Juve, alla fine è stato Buffon e basta questo a fotografare la gara. Una gara che, inevitabilmente, chiamerà in causa Allegri: giusto in una sfida del genere lasciare fuori Mandzukic, il migliore a tener palla e strappare? Al di là del gol, del calcio d’angolo finale in cui Koulibaly ha bruciato Benatia, ha vinto invece la voglia di Sarri e del Napoli di fare la partita, con la linea difensiva spesso sulla metà campo per impedire a Pjanic di ragionare. Tante, troppe volte, la manovra della Juve è stata farraginosa, con la continua ricerca dell’appoggio all’indietro. È lì che è andato a insistere il Napoli, costringendo i bianconeri a logorarsi anche sul piano dei nervi. E impedendo a Cuadrado, più ancora che a Douglas Costa, di lanciarsi una sola volta in attacco.

E anche su questo viene da chiedersi: se la strategia era questa, attendere sempre il Napoli, è stato giusto rinunciare all’idea di una difesa a tre per provare ad affogare i sospiri avversari? Sarri ha invece vinto la partita anche nelle scelte, indovinando i cambi al momento giusto e provando a stringere il campo sempre di più, per consentire a Jorginho di avere la maggiore assistenza possibile. Un Napoli che ha così timbrato nel modo più fragoroso il suo fantastico campionato. Un punto, un solo punto, tra le due regine, con la Juve che adesso non ha più la possibilità di gestire e deve dimostrare di avere ancora la forza per tornare se stessa. Tutte e due, dalla prossima, giocheranno soltanto per vincere. E vedremo chi ne ha davvero di più.


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