Lazio-Napoli 1-2: Ancelotti fa subito festa

Milik e Insigne firmano il successo azzurro, a Inzaghi non basta il gol capolavoro di Immobile
Lazio-Napoli 1-2: Ancelotti fa subito festa© LAPRESSE
di Pasquale Salvione
4 min

ROMA - Fa festa Ancelotti, può recriminare Simone Inzaghi. Il Napoli parte con una vittoria in casa della Lazio e fa gioire il nuovo allenatore, al debutto in panchina. Non basta ai biancocelesti un super Immobile, autore di un gol capolavoro, Milik e Insigne regalano i tre punti agli azzurri che confermano di essere la bestia nera della Lazio degli ultimi anni: nelle ultime 11 sfide il Napoli ha vinto 9 volte (nelle altre due un pareggio e una vittoria laziale).

LA PARTITA DI ANCELOTTI - Ancelotti, sotto gli occhi del ct Mancini, sceglie un Napoli molto sarriano, anche perché dieci undicesimi della formazione sono gli stessi della scorsa stagione (Karnezis fra i pali l’unica eccezione). In avvio, però, della squadra che aveva entusiasmato la scorsa stagione si vede solo il possesso palla (sarà 65% alla fine) e qualche lampo di Insigne e Zielinski. Il gol subito da Immobile, dopo una incredibile leggerezza difensiva della coppia centrale Albiol-Koulibaly, scuote però gli azzurri che sprecano il pari con Insigne (destro a lato), Zielinski (traversa) e Milik, che il gol lo segna ma se lo vede annullare dal Var per un fallo in mischia di Koulibaly su Radu. L’attaccante polacco, però, dopo aver costretto al miracolo Strakosha, il pari lo trova davvero prima dell’intervallo dopo un’azione di sarriana memoria: Insigne pesca Callejon sul palo lontano, appoggio facile di piatto al centro per Milik che deposita in rete senza problemi. Migliora di minuto in minuto il Napoli e nella ripresa concretizza la crescita dell’intensità e del fraseggio con il raddoppio di Insigne, che con un destro a giro (il suo marchio di fabbrica) insacca alle spalle di Strakosha dopo l’assist di Allan. Ancelotti esulta in panchina e inserisce forze fresche per il rush finale (Diawara, Mertens e Rog per Hamsik, Insigne e Zielinski). La squadra riesce a gestire il vantaggio, trema sul palo di Acerbi nel finale e sfiora anche il tris con Milik.

LA PARTITA DI INZAGHI - La Lazio, senza due uomini importanti come Lucas Leiva e Lulic (squalificati) e con Berisha ancora fermo ai box, disegna invece la sua partita cercando di sfruttare la superiorità a centrocampo e l’ampiezza del campo, con Marusic e Caceres sugli esterni pronti ad approfittare degli improvvisi cambi di gioco. Badelj in cabina di regia sembra già inserito alla perfezione nello scacchiere di Inzaghi, copre e rilancia appoggiandosi a Parolo e al solito Milinkovic. Così, dopo i tentativi a vuoto di Caceres e Luis Alberto, è Immobile a estrarre dal cilindro un numero di alta scuola, si smarca di tacco eludendo in un solo colpo i sorpresi Albiol, Koulibaly e Mario Rui, e deposita in rete la palla del vantaggio con un preciso sinistro alle spalle dell’incolpevole Karnezis (per l’attaccante è il 68° centro in 89 partite in biancoceleste). Il gol però ridà vigore al Napoli e da quel momento in poi la Lazio è costretta a soffrire. Inzaghi all’intervallo perde per infortunio Luiz Felipe, con Bastos che va nel terzetto difensivo con il puntuale Acerbi e Radu. E subito si mangia le mani per il gol del raddoppio fallito da due passi da Immobile e per il gol preso da Insigne. Le mosse del tecnico sono Correa al posto di Badelj, con un assetto più spregiudicato (3-4-2-1), e Cataldi per Parolo. Nel finale la palla del pareggio capita sulla testa di Acerbi, che trova il palo a negargli la gioia del primo gol in biancoceleste e del possibile pareggio. Si mangia le mani Inzaghi, a fare festa per ora è solo Ancelotti.

 


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