E' bufera su Fabbri, l'errore vale triplo

I vertici AIA-CAN furibondi con il direttore di gara di Ravenna. Oggi Rizzoli incontrerà Gattuso e gli dirà: «Sì, è una svista»
E' bufera su Fabbri, l'errore vale triplo© Getty Images
Edmondo Pinna
4 min

L’ errore (e fosse solo uno... diciamo quello più grave) di Fabbri sabato pomeriggio allo Stadium è molto più grave di quello che sembra. Anche per chi governa le regole del calcio. Letteralmente furibondi dopo la partita e ieri in giornata. Quel braccio di Alex Sandro era da calcio di rigore, non c’erano dubbi. E neanche le spiegazioni date dal neo internazionale di Ravenna hanno placato i bollenti spiriti. Troppo cervellotica la scelta di non darlo rispetto alla semplicità che si evince anche dalle immagini. Ma non è solo questo che ha fatto infuriare i vertici AIA-CAN. Perché non aver concesso quel penalty, dopo averlo addirittura rivisto (si poteva cogliere anche senza l’ausilio del VAR), va al di là del semplice errore, che nella visione del calcio da parte arbitrale ci può sempre stare ed è (quasi) sempre giustificabile. Non stavolta, però. E quello di Fabbri vale per tre: per quello che è stato in campo (lo si poteva dare subito; lo si poteva dare dopo l’OFR), per la percezione che ha dato fuori dal campo. In un campionato che aspetta solo la matematica, ma che è finito da tempo.

TEST GUIDATO - A vedere Juve-Milan c’era anche Nicola Rizzoli, il designatore arbitrale, che oggi, nella riunione di Milano con allenatori e giocatori, s’incrocierà con Gattuso e Leonardo e spiegherà il perché di quanto successo allo Stadium. Rizzoli aveva scelto Juve-Milan non a caso: una classica dal grande fascino, un big match storico, dunque un bel banco di prova per chi dovrebbe rappresentare il futuro della nostra categoria arbitrale. Un test di livello ma con tanto di rete di protezione. La partita era lontana dalle sfide che hanno caratterizzato le volate scudetto, cariche di tensione. Insomma, la scelta di Rizzoli non era un salto nel buio, condivisibile nella sua essenza. Ecco perché aver sbagliato una cosa così facile da parte di Fabbri, con ragionamenti complicati (congruità del movimento del braccio, pallone verso il braccio e non viceversa) invece di limitarsi alla semplicità della realtà (braccio che si oppone ad un cross, staccato dal corpo) ha creato stupore e più d’una irritazione. La procedura era stata perfetta. Calvarese al VAR aveva correttamente richiamato Fabbri a rivedere l’azione, convinto che fosse rigore (e l’arbitro della Val Vomano non è tipo dI manica larga). Le immagini erano chiare. Eppure.... 

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