Se a decidere non è il campo

Se a decidere non è il campo© ANSA
Alberto Dalla Palma
4 min

ROMA - In attesa dell’anno zero, in cui qualcuno riuscirà a conquistare il regno della Juve vincendo lo scudetto (già, ma chi: avete visto la concorrenza come è ridotta?), la serie A è diventata il campionato della Champions. Non c’è altro se vuoi divertirti, ammesso che ci sia da divertirsi a vedere questa altalena tra le squadre che hanno fallito obiettivi ben più importanti, spendendo decine e decine di milioni. E poi cosa c’è ancora? Il disastro arbitrale, che ha costretto Nicchi e Rizzoli - lunedì scorso - a richiamare tutta la truppa ammettendo pubblicamente che a Gattuso era stato negato un clamoroso rigore contro la Juve. Una settimana dopo Rocchi è riuscito a fischiarne addirittura due in meno di centoventi secondi, forse un record. A chi? Al Milan contro la Lazio, una delle rivali più temibili in questa corsa al denaro per continuare a sopravvivere.

Un penalty che può valere dai quaranta ai cinquanta milioni. Il primo cancellato dal Var in un secondo e mezzo: altro record anche questo. Rocchi non si era accorto che Acerbi aveva il suo braccio destro attaccato al corpo. Il secondo, invece, confermato anche dal Var, sempre in un secondo e mezzo ma senza la convocazione del direttore di gara davanti alla televisione. Esattamente come è accaduto a pochi secondi dalla fi ne, quando Rodriguez ha colpito Milinkovic con un calcione alle ginocchia dopo aver sfi orato la palla, che comunque era rimasta ancora nella disponibilità del laziale: un rigore negato con tutta l’arrogante presunzione che può sfoderare un arbitro. Insomma, un altro grosso giallo, con tanto di rissa finale: ecco cosa è rimasto della nostra serie A da quando la Juve ha iniziato a sbriciolare tutte le sue rivali.

MILAN-LAZIO, RISSA A FINE MATCH

Un sabato senza scudetto ma con tanta Champions, dicevamo: la Roma batte l’Udinese e riprende coraggio in attesa della risposta dell’Atalanta contro l’Empoli (domani); il Milan vince il confronto diretto decisivo dopo quattro settimane nerissime, in cui aveva conquistato un solo punto, peraltro in casa contro l’Udinese. La Lazio perde di nuovo con una big, immeritatamente, e per ora si trova fuori dalla corsa in attesa di recuperare la partita contro l’Udinese, rinviata da febbraio a metà aprile (sì, quasi due mesi: nella nostra serie A accade anche questo) per consentire all’Italrugby di fare una delle sue tante brutte fi gure allo stadio Olimpico. Qualcuno può pensare che non sia una penalità correre così tante settimane verso un traguardo con un partita in meno rispetto alle sue rivali? Lotito, se ci sei batti un colpo anche per la Lazio.

TARE ATTACCA ROCCHI


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