Lippi: «L'Italia di Mancini mi piace. Cina? Giocano tutti a ping pong»

L'ex allenatore della Juventus e della nazionale italiana: «Zidane è il giocatore più forte che ho allenato. Allegri? Chi vince ha sempre grandi qualità»
MARCELLO LIPPI - «Un gruppo dei migliori giocatori non fa necessariamente la migliore squadra».© AFPS
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ROMA - Marcello Lippi, ospite de "I lunatici" su Radio2, si è raccontato. Partendo dall'esperienza in Cina: "Si sta bene, i cinesi sono un po' curiosi ma si vive bene. Per mettersi al passo con i tempi dal punto di vista calcistico c'e' ancora da lavorare, li' non c'e' tradizione, giocano tutti a ping pong, non vedi mai un bambino giocare a calcio. Ora stanno iniziando a creare settori giovanili, a giocare a calcio nelle scuole. Stanno dando vita a diversi miglioramenti". L'ex ct della nazionale italiana è tornato poi sull'avventura alla guida degli azzurri, con il ricordo più bello legato alla notte indimenticabile  di Berlino, "in cui diventammo campioni del mondo nel 2006 battendo la Francia ai rigori. Di quel mondiale e' stato raccontato tutto, vincere con la maglia dell'Italia, salire sul tetto del mondo, ti da' una gioia che non ha pari. Su quell'esperienza non c'e' piu' niente da raccontare". Poi, sulla nazionale di Roberto Mancini: "Ci sono tanti giovani bravi e lui ha avuto il coraggio di chiamarli in qualche caso anche prima che esordissero in Serie A .Ha scelto i giovani piu' bravi, questa Nazionale mi piace, ci sono tanti ragazzi interessanti".

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LE PAROLE DI LIPPI SULLA JUVENTUS - Ma nella carriera di Lippi c'e' anche tanta Juventus: l'ultima Champions League dei bianconeri arrivo' sotto la sua guida nel 1996. "Fu la prima grande soddisfazione internazionale. L'anno prima vincemmo campionato e coppa italia, poi trionfammo in coppa dei Campioni e l'anno dopo alzammo la coppa Intercontinentale. Per vincere la Coppa dei Campioni ci vogliono dei grandi giocatori e poi serve un grande senso di appartenenza, la voglia di mettersi a disposizioni l'uno dell'altro. Quei ragazzi lo fecero, e infatti salirono sul tetto del mondo. Cosa e' mancato alla Juve per vincere quest'anno? La fortuna di avere a disposizione i giocatori importanti nel momento decisivo. Chiellini ad esempio per la Juventus e' importante quasi come Ronaldo e con l'Ajax non c'era".Coi bianconeri Lippi ha poi perso tre finali di Champions e dovesse rigiocarne una non avrebbe dubbi: "Juve-Milan, la finale che abbiamo perso ai rigori, quella li' ha lasciato tanto amaro in bocca".

DA ZIDANE A ROBERTO BAGGIO - Tanti i campioni allenati, "pero' non si offendera' nessuno se metto al primo posto Zinedine Zidane. Tra i difensori? Non mi piace fare queste classifiche, il piu' forte in assoluto che ho allenato e' Zidane, anche se ce ne sono tantissimi. da Del Piero a Nedved. Anche di difensori forti ne ho avuti tantissimi. Da Nesta a Cannavaro, da Montero a Ferrara, solo per fare alcuni nomi". Poi, sul rapporto con Roberto Baggio: "Se tra me e Roberto Baggio c'e' mai stato qualche problema? Non e' successo niente con lui, assolutamente niente...".

SU ALLEGRI - Su Allegri e gli altri allenatori italiani: "Chi vince ha sempre una grande qualita', vincere non e' mai facile. E mi riferisco ad Allegri. Molti lo criticano dicendo che le sue squadre non giocano bene, ma le sue squadre giocano per vincere e vincono sempre. Ancelotti e' molto bravo, ha vinto in diverse nazioni. Anche Spalletti e' molto bravo. Tra i giovani mi piace De Zerbi, fa giocare molto bene le sue squadre. Certo, piu' i giocatori sono importanti e forti, piu' e' difficile creare certi automatismi". Infine, sul sesso prima delle partite: "E' un tabu', in realta' e' una cosa bellissima che non ha assolutamente nulla a che vedere con la prestazione". Mentre sull'omosessualita' nel calcio chiosa: "Non posso dire che non esiste, anche se io non ho mai incontrato omosessuali nelle mie esperienze calcistiche. Immagino che esista, la natura e' quella li', puo' darsi che ci siano dei gay tra i calciatori, anche se io non ne ho mai conosciuti".


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