Atalanta-Cagliari 0-2: Maran aggancia Gasperini al quarto posto!

Sotto una pioggia battente i sardi volano in zona Champions grazie ad un'autorete di Pasalic e al gol di Oliva. Per i padroni di casa un pomeriggio da dimenticare. Rosso ad Ilicic al 39' per fallo di reazione
Atalanta-Cagliari 0-2: Maran aggancia Gasperini al quarto posto!© Getty Images
Simone Zizzari
6 min

Prima l’autogol di Pasalic, poi il sigillo di Oliva. Il Cagliari dei sogni continua la sua magica stagione scalando i piani alti della classifica come una big affermata. La meravigliosa corsa sarda (che ricorda l'era indimenticabile di Gigi Riva) non sembra conoscere soste e dopo il successo contro il Bologna in rimonta ne arriva in altro, entusiasmante, contro l’Atalanta fuori casa. Il terzo consecutivo che vuol dire aggancio in classifica e quarta piazza in condivisione con Gasp. Una vittoria, quella di Maran, che profuma di Champions con la Roma ad una sola lunghezza di distanza. Una posizione, quella attuale, che non avrebbe immaginato nemmeno il tifoso più ottimista. Il 2-0 di Bergamo è figlio di una prestazione mostruosa contro un avversario piegato sotto l’aspetto fisico e tattico. A tradire Gasperini è stato l’atteggiamento dell’Atalanta che forse ha compiuto il peccato mortale di sottovalutare l’impegno. A peggiorare il triste pomeriggio orobico è il rosso rimediato da Ilicic per uno sciocco fallo di reazione sul finire del primo tempo. Una prestazione non all’altezza della Dea che però non deve togliere i meriti ad un avversario a tratti letteralmente incontenibile che, è giusto ricordarlo, in serie A non conosce sconfitta da più di un mese, ovvero dai primi due ko di inizio stagione. 

Atalanta-Cagliari, sono fuochi c'artificio

Come previsto, sono subito fuochi d’artificio. Sotto una pioggia battente il Cagliari parte forte, aggressivo, deciso e all'avvio ha subito una chance con Simeone neutralizzata da Gollini. E’ il gustoso antipasto di un match a tratti anche ruvido: nessuna delle due squadre vuole smettere di sognare da big. L’Atalanta spinge soprattutto sulla destra dove Ilicic e Gomez a tratti fanno impazzire Rog e Lykogiannis. Manca l’ariete lì in mezzo (quanto avrebbe fatto comodo Zapata) a raccogliere le iniziative dei folletti bergamaschi. Il Cagliari ci prova da fuori prima con Nainggolan e poi con Klavan ma la mira è rivedibile. Al 20’ è Rog a ritrovarsi in fuga verso Gollini al termine di una grande azione corale ma Djimsiti salva il risultato con una chiusura da fenomeno. I capovolgimenti di fronte sono fulminei e il terreno reso pesante dalla pioggia non sembra influire sulla manovra scintillante delle due squadre. La Dea concede troppo in difesa e in avanti non riesce quasi mai ad arrivare con pericolosità dalle parti di Olsen. A suonare la carica ci prova Castagne con un tiro al volo da posizione decentrata a lato di poco. E’ però il Cagliari a creare le occasioni più nitide che si concretizzano e al 31’ quando da una punizione dalla destra Pasalic è sfortunato nel deviare il pallone nella propria porta. E’ il vantaggio che sancisce la superiorità sarda nella prima mezz’ora. Il Cagliari di Maran è davvero uno spettacolo. L’Atalanta è alle corde, schiacciata dalla furia e dal gioco corale avversario. Muriel e compagni non riescono a mettere in mostra la solita manovra, sconfitti anche sul piano fisico. La parola ‘resa’ non appare però nel vocabolario calcistico di Gasp e al 38’ una sassata di Gomez si schianta contro la traversa di un Olsen già battuto. Sembra lo squillo di trombe in grado di ricaricare la truppa ma un’ingenuità clamorosa di Ilicic riporta la Dea nell’incubo: calcio di reazione a Lykogiannis e rosso diretto sventolato dall’arbitro Abisso. Atalanta in dieci e sotto di un gol. Un regalo a Maran che già pregusta l’aggancio-Champions al quarto posto in classifica.  

Cagliari, nella ripresa la chiude Oliva

Nella ripresa Gasperini corre ai ripari con Malinovsky al posto di Gomez e Hateboer per Gosens. La scossa però tarda ad arrivare nonostante il positivo ingresso del trequartista ucraino. La pressione c’è ma gli attacchi dei padroni di casa sono confusi. Il Cagliari argina senza andare in riserva, controlla non disdegnando veloci ripartenze. E’ proprio in una di queste che al 58’ arriva il raddoppio ospite: Oliva dà il via al contropiede, serve Simeone sulla destra che gli restituisce il pallone per un destro potente da dentro l’area bergamasca che fa secco Gollini. Il 2-0 stordisce ulteriormente i sensi di un’Atalanta ferita e travolta nonostante un tentativo immediato di reazione affidata al destro di Hateboer fuori di pochissimo. Muriel lì in avanti predica nel deserto, servito poco e (molto) male. Malinovsky prova a scuotere i suoi con un tiro dal limite al 70’ fuori misura. Sono però occasioni frutto del caso e della disperazione. L’uomo in meno comincia a farsi sentire sulle gambe bergamasche mentre il Cagliari continua a coprire il campo in modo eccezionale tagliando, di fatto, ogni rifornimento per gli attaccanti di casa. Il finale di gara è molto divertente con un’occasione fallita da Nandez (entrato al posto di Rog) e da Malinovsky (intervento super di Olsen). Al triplice fischio l’esultanza del Cagliari è più che giustificata. Ora è certificato: la squadra di Maran è da Champions. Per l’Atalanta fra tre giorni ci sarà il terribile impegno casalingo contro il City di Guardiola. L’ultima chiamata per tentare di restare aggrappati al treno europeo. 


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