Zola: "Corsa a due ma la Juve resta davanti all'Inter"

L'ex Cagliari: "La Serie A è tornata a essere bella, più squadre giocano bene. Zaniolo tra i migliori talenti in circolazione: è un grande esterno"
Zola: "Corsa a due ma la Juve resta davanti all'Inter"
Andrea Ramazzotti
4 min

MILANO -  La nostra Serie A vista da Londra attraverso lo sguardo attento di Gianfranco Zola. Con l’idolo della tifoseria del Chelsea, che per alcuni mesi ha azzerato le interviste, abbiamo parlato delle sue ex squadre, dal Cagliari alle stelle al Napoli nella polvere, ma anche di allenatori, giovani talenti, bel gioco, Var e razzismo. E come non era banale in campo con il pallone tra i piedi, Magico Box non è stato banale nella chiacchierata di ieri.

Zola, da Londra quanto calcio italiano guarda?

«Tanto, molto di più rispetto al passato, perché mi sembra che ci siano sempre più squadre che giocano bene. Ho notato uno “shift”, un cambio: le formazioni di Serie A cercano più il gioco rispetto a prima e di conseguenza, con partite più belle ed aperte, il campionato è diventato più interessante».

Chi vincerà lo scudetto?

«Domanda da un miliardo di euro, anche se la corsa è ristretta a Juventus e Inter. Ci sono squadre che stanno facendo molto bene come la Roma, il Cagliari, l’Atalanta e la Lazio, ma se la giocheranno i bianconeri e i nerazzurri».

Non penserà mica di cavarsela così? La sua favorita è…

«La Juventus ha un vantaggio dato da una rosa eccezionale. E quando hai ricambi così di qualità, alla lunga...».

L’Inter però non molla niente ed è a -1 dalla vetta.

«Nelle prime 12 giornate l’Inter ha fatto grandi cose ed è cresciuta tantissimo rispetto al passato, ma forse a livello di alternative qualcosa le manca».

Nella Juventus si vede la mano di Sarri?

«Sarri è un allenatore bravo e i risutati che sta ottenendo lo confermano».

Cosa ha portato al calcio italiano il ritorno di Conte?

«Antonio appartiene a quella categoria di allenatori che cambiano le squadre in meglio. All’Inter ha dato tanto dal punto di vista fi sico, dei risultati e della caparbietà. Le squadre di Conte hanno tutte questo marchio di fabbrica».

Marotta in estate lo ha definito “un top player”.

«In Inghilterra quelli come Conte li chiamano “game changer” ovvero uno che cambia la partita. Tanti anni fa qualcuno sosteneva che l’allenatore più bravo era quello che faceva meno danni, ma adesso che il calcio si è livellato verso l’alto e che i giocatori più bravi sono complicatissimi da acquistare perché costano cifre pazzesche, i tecnici possono permetterti di fare il vero salto di qualità valorizzando al massimo le risorse che si hanno a disposizione».

Anche Fonseca a Roma si sta dimostrando un grande “valorizzatore” di risorse.

«Lui può essere una sorpresa solo per chi non lo conosceva, non per me che l’ho studiato quando lavorava allo Shakhtar. Mi avevano parlato bene di lui e non si sbagliavano: mi piace come fa giocare la squadra e la sua presenza in Serie A è positiva perché a lui piace il bel calcio. È uno che va alla ricerca del risultato attraverso il gioco. È questa la mentalità giusta».

Con Fonseca è definitivamente esploso anche il talento di Zaniolo.

«Nel 4-3-3 Zaniolo è il perfetto esterno destro che rientra sul sinistro per concludere o servire l’assist. Questo ruolo gli calza a pennello: all’inizio dell’anno commetteva troppi errori nell’ultima giocata, ma mi sembra che sia cresciuto parecchio e se migliorerà qualche altro aspetto, ha le qualità per diventare uno migliori in circolazione.»

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