Roma-Bologna 2-3: Fonseca ancora ko, fischi all'Olimpico

Altra sconfitta per i giallorossi, che non riescono a rialzare la testa dopo il brutto scivolone con il Sassuolo. Kolarov litiga con i tifosi, Cristante si fa espellere per un brutto fallo a centrocampo. Lo spagnolo Perez unica nota positiva
Roma-Bologna 2-3: Fonseca ancora ko, fischi all'Olimpico© ANSA
Valerio Minutiello
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Una Roma troppo brutta per essere vera, ancora peggiore di quella sconfitta in casa del Sassuolo, esce tra i fischi all'Olimpico e la Champions è sempre più lontana. Il Bologna di Mihajlovic invece è bellissimo, passa 3-2 all'Olimpico dominando per lunghi tratti contro una squadra molle, lenta, distratta e sente il profumo d'Europa sempre più vicino dopo la terza vittoria consecutiva. Per la Roma è notte fonda: l'ingresso di Carles Perez nella ripresa non basta per la remuntada, anche se dà la scossa ai giallorossi. Il giovane arrivato dal Barça è l'unica nota positiva di una serata da incubo, in cui Kolarov litiga (un'altra volta) con i tifosi della Roma, e Cristante si fa espellere quando la squadra aveva trovato il 3-2 e stava spingendo a caccia del pareggio. Fonseca non riesce a capire cosa sia successo e come rimediare. Il Bologna affondava nella difesa della Roma come una lama nel burro, approfittando dei numerosi errori dei giallorossi. Sabato prossimo c'è la sfida con l'Atalanta a Bergamo, ma sembra quasi azzardato adesso chiamarlo uno scontro Champions. La Roma che aveva mostrato buone cose nel 2019, non si è mai vista nel 2020: in casa le ha perse tutte, tranne il derby pareggiato. I giallorossi in totale hanno collezionato solo quattro punti in sei partite nel nuovo anno. Un cammino non certo da Champions, ma nemmeno da Europa League. Solo Spal e Brescia, le ultime due in classifica, ne hanno perse così tante nel 2020. I tifosi hanno provato a supportare la squadra per 90', ma all'intervallo e al triplice fischio sono arrivati i fischi.

Gioca Mkhitaryan

Fonseca deve rinunciare allo squalificato Pellegrini, ma ritrova Mkhitaryan, che schiera titolare a sorpresa. Sulla fascia sinistra la catena è formata da Kolarov e Perotti, Kluivert è in panchina. Fonseca quindi ascolta Dzeko, e si affida all’esperienza dei veterani. Dall’altra parte Mihajlovic deve fronteggiare le assenze di Sansone e Santander e passa al 4-3-3: il tridente d’attacco è formato da Barrow, Orsolini e Palacio. Il Bologna parte forte e la Roma mostra subito segnali preoccupanti in difesa. Lopez al 3’ deve uscire due volte per anticipare Orsolini e Barrow. La squadra di Mihajlovic fa quello che vuole e arriva alla conclusione troppo facilmente. I giallorossi provano a reagire, cercando l’affondo soprattutto dalla parte sinistra, dove Perotti è il più attivo della squadra e salta spesso l’uomo. Al 16’ il Bologna passa in vantaggio con Orsolini che entra tutto solo in area e batte Pau Lopez sfruttando anche un clamoroso mancato intervento di Smalling, che era in anticipo. L’avvio della Roma è terrificante, Fonseca è impietrito. Sei minuti dopo però i giallorossi trovano il pareggio con un po’ di fortuna: su una palla messa in mezzo di Kolarov, Denswil la butta dentro in scivolata con un intervento molto goffo. Potrebbe essere l’episodio che dà la scossa ai giallorossi, spinto dal 1’ dai tifosi (non molti) all’Olimpico: invece non cambia nulla. Il Bologna continua a fare quello che vuole e quattro minuti dopo ritrova il vantaggio con Barrow che si accentra e tira: la palla finisce sotto l’incrocio per una deviazione beffarda di Santon. La Roma non accenna una reazione, Fonseca si infuria perché i suoi arrivano sempre in ritardo e sono troppo lenti. Al 41’ Pau Lopez tiene invita la Roma con una parata su Palacio. I giallorossi restano in partita, il passivo poteva essere peggiore: all’intervallo dall’Olimpico cominciano a piovere fischi.

Carles Perez dà la scossa, ma non basta

Fonseca non cambia nulla, e nulla cambia nemmeno nella testa dei giallorossi che continuano a subire passivamente il Bologna. Kolarov è nervoso e dopo un battibecco con i tifosi in tribuna, il pubblico comincia a fischiarlo. Al 51’, al primo affondo, Barrow salta secco Mancini, lasciato solo da Santon, e batte Pau Lopez. La prima mossa di Fonseca è il giovane canterano Carles Perez al posto di Ünder. Lo spagnolo una scossa la dà: al 60’ prova ad impegnare Skorupski con una conclusione troppo centrale. Almeno è un sussulto. Al 61’ entra anche Bruno Peres al posto di Santon. Al 73’ proprio su un bel cross del brasiliano Mkhitaryan di testa trova il gol che riapre la partita. Al 79’ entra Kalinic al posto di Veretout. Il portoghese tenta il tutto per tutto. Un minuto dopo però, a rovinare i piani di Fonseca ci pensa Cristante, che si prende il rosso diretto per un intervento scomposto e inutile a centrocampo. Proprio quando la Roma stava spingendo e aveva acquistato un po’ di fiducia. Nonostante l'inferiorità numerica, i giallorossi si gettano in avanti e vanno vicini al pareggio con Dzeko. L'ex Skorupski però si oppone. All'Olimpico piovono fischi. 


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