Intervista a Ranieri: "Var, dico si al challenge"

Il tecnico della Sampdoria si dichiara a favore dell'idea della chiamata a richiesta delle squadre: "Quagliarella? Ci servono i suoi gol..."
Intervista a Ranieri: "Var, dico si al challenge"© EPA
Andrea Ramazzotti
3 min

Il nostro giornale si fa promotore di una campagna a favore del challenge, la chiamata da parte dell’allenatore.

«Può essere una buona idea. Lo è. In altri sport è così e funziona. Magari potremmo dare a ogni formazione una chiamata per tempo». Non è nostalgico del calcio preVar? «Assolutamente no. Con la velocità che c’è adesso, poi... Siamo agli albori e va modellato, ma è indispensabile ormai».

La nostra proposta: verifica Var, potere di richiesta alle squadre

Altro problema da risolvere è quello del regolamento sui falli di mano.

«Lì non si capisce niente… Nicchi e Rizzoli ci hanno detto che per stabilire se è rigore bisogna valutare quanto è aperto il braccio rispetto al corpo. Come nell’Uomo Vitruviano di Leonardo… (fa il gesto sorridendo, ndr). Secondo me questo regolamento va spiegato bene ai giornalisti che poi lo devono passare all’opinione pubblica».

Quando è partito dall’ultimo posto si aspettava di fare 20 punti in 16 giornate?

«Mi aspettavo di lavorare tanto, però sapevo che la squadra era buona e che stava solo attraversando un periodo diffi cile perché non era abituata a stare in certe condizioni di classifi ca. Rispetto all’anno prima aveva perso Praet, Andersen e Defrel, ma l’ossatura c’era. Ero convinto che saremmo risaliti: bastava solo ridare serenità, convinzione e autostima a questi ragazzi».

Quanti punti servono per salvarsi?

«Ho sempre detto 40 e non cambio idea. Ora però non guardo la classifica».

Sabato ha fatto un’impresa a Torino, ma Lecce e Genoa non mollano.

«Il campionato quest’anno è particolare e in fondo nessuno mollerà. Giusto così. Abbiamo un piccolo vantaggio sulle altre, ma è vietato pensarci. Io mi metto l’elmetto e abbasso la testa perché so una sola cosa: devo correre ancora molto. Siamo nelle sabbie mobili e per uscirne c’è da lavorare».

Se Quagliarella torna Quagliarella però…

«Ci servono i suoi gol, ma anche quelli di Gabbiadini e Ramirez. E magari pure quelli di qualche difensore sui piazzati».

Leggi l'intervista completa sull'edizione odierna del Corriere dello Sport - Stadio

 


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