De Laurentiis: "Sì al Challenge. Potrei chiedere i danni per i rigori negati"

Il presidente del Napoli: "I torti a catena provocano perdite economiche. C’è materia per gli avvocati"
De Laurentiis: "Sì al Challenge. Potrei chiedere i danni per i rigori negati"© SONIA MOSCA
Alessandro Barbano
2 min

Aurelio De Laurentiis è stato uno dei primi tra i presidenti dei club di A a credere nella nuova tecnologia ed anche uno dei primi ad invocare il challenge. La presa di posizione della Figc lo trova in piena sintonia: «È una misura doverosa, forse addirittura tardiva. Per me possono bastare due fiches, una per tempo, spendibili dagli allenatori. I quali hanno diritto di chiedere la verifica dei casi più dubbi e anche di recarsi davanti al monitor insieme con l’arbitro e pretendere una spiegazione della decisione presa. È un diritto sacrosanto».

E invece gli arbitri dimostrano di voler fare a meno del Var tutte le volte che possono.
«Ho sempre sostenuto che è inconcepibile un sistema di assistenza in forma intermittente e facoltativa. Utilizzarlo deve essere un obbligo. Se l’arbitro, per incapacità o per altezzosità, non lo adopera, si macchia di un delitto sportivo, perché compromette un risultato calcistico. Ma il calcio non è solo un gioco. È anche un’industria che produce risultati economici molto significativi per l’intera filiera dello sport». [...]

Vorrebbe chiedere i danni agli arbitri che sbagliano?
«Perché no? Il principio “chi sbaglia paga” assiste tutti i processi democratici in cui ci si confronta. E il calcio non fa specie. Se un giudice sbaglia nell’emettere una sentenza, può essere chiamato a risarcire i danni cagionati. L’arbitro non dovrebbe sottostare alle stesse regole? Il Napoli quest’anno si è visto negare moltissimi rigori. Non lo dico solo io, ma lo riconoscono anche tutti i media. Se questi torti a catena sviluppassero un danno di duecento milioni, chi li ripagherebbe?”.

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