Pregliasco: "Più sicuri allo stadio che su treni e metro"

Il virologo dell'Università di Milano spiega come fronteggiare l'emergenza
Pregliasco: "Più sicuri allo stadio che su treni e metro"© LAPRESSE
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«Meglio lo stadio all’aperto dei palazzetti dello sport al chiuso o di un vagone della metropolitana affollato o di un treno regionale colmo di pendolari o di una discoteca dove si balla gomito a gomito». Fabrizio Pregliasco, virologo all’Università degli Studi di Milano e primario presso l’Ospedale Galeazzi, risponde alle preoccupazioni che si pone rispetto al pericolo Coronavirus il mondo sportivo, tra atleti e tifosi. Cominciamo a parlare degli atleti, agonisti e no. «Gli sport a rischio contagio sono quelli di squadra e di contatto fi sico. Uno sportivo in genere ha difese immunitarie molto più alte ed è quindi protetto, ma ha una fi nestra di debolezza che è nelle due ore successive allo sforzo atletico. Due ore durante le quali sarebbe di questi tempi consigliabile starsene tranquilli e a distanza dagli altri. Quindi il luogo di maggior rischio diventa lo spogliatoio». [...]

[...] E l’improvviso alto numero di casi italiani?
«La risposta è che noi siamo più bravi di altri Paesi, i tamponi si fanno anche al minimo sospetto e ne facciamo più di altri. Ma questo è il vero contenimento. Peraltro, tornando ai contagiati benestanti, sospetto che in Italia il virus abbia cominciato a circolare nelle prime settimane di gennaio. E abbia avuto modo di girare tranquillamente».

Chi è più a rischio?
«Il contagio non fa distinzioni per età e sesso. Più a rischio forme gravi sono gli anziani. E anche i bambini perché sono più asintomatici degli adulti. Quindi il rischio mortalità riguarda in particolare bambini e anziani».

I tempi per una diagnosi?
«In 6-8 ore si hanno i risultati del primo test, è il primo step. Se è negativo è negativo. Risultasse invece positivo si passa a un esame più preciso che eff ettuano laboratori ad hoc e la cui risposta si può avere in due, tre giorni. Se negativo è negativo, ma in questo caso quella che si cerca è la conferma a chi è risultato positivo al virus».

Quali sono i posti dove il rischio contagio è più alto?
«Ripeto, i posti dove c’è più gente, dove c’è affollamento, dove si è a meno di un metro uno dall’altro, dove sono presenti persone provenienti da altri Paesi. Per esempio, ottima la decisione di bloccare il Carnevale di Venezia, sarebbe stata situazione ad alto rischio contagio». Pregliasco aggiunge: «In questo momento vi sono critiche per i danni all’Economia, ma pensate se il Coronavirus non venisse bloccato ora sul nascere che cosa significherebbe per i costi della sanità in tutto il mondo. Una pandemia economica, con risvolti da Crisi del 1929».

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