Lotito, Agnelli e la monarchia: la ricostruzione della furiosa lite

Il retroscena sulle tensioni in Lega tra i due presidenti: i biancocelesti sono stati i primi a fermarsi per l'emergenza Coronavirus
Lotito, Agnelli e la monarchia: la ricostruzione della furiosa lite
Fabrizio Patania
4 min

La Lazio è stata la prima a fermare gli allenamenti in Serie A. L’ultima seduta di lavoro a Formello risale a sabato 7, quando ancora era in piedi l’ipotesi del rinvio (a oggi) con l’Atalanta, ma Inzaghi e i suoi giocatori avevano smesso di giocare la domenica precedente, il 29 febbraio, dopo aver battuto il Bologna all’Olimpico. Simone aveva concesso un giorno di riposo in più dopo lo scorso week-end e martedì è stato deciso lo stop. Il ds Tare, il club manager Angelo Peruzzi e il medico Ivo Pulcini, direttore sanitario della Lazio, hanno riunito la squadra e consegnato le disposizioni ai giocatori. Tutti a casa. Niente allenamenti collegiali, il decalogo di sicurezza per ridurre al minimo in famiglia l’ipotesi di contagio da coronavirus. La sospensione dell’attività ieri è stata prorogata sino al 21 marzo con la possibilità di ulteriori aggiornamenti in settimana. Lotito aspetterà le riunioni di Lega (lunedì) e dell’Uefa (martedì) per capire come muoversi. Molto dipende dall’evoluzione dell’epidemia, nessuno può prevederla. Nelle intenzioni della Figc e della Lega di A c’è il desiderio di salvare le ultime dodici giornate, tornando in campo appena le condizioni lo permetteranno, e portare a termine il campionato tra maggio e giugno.

Scintille tra Agnelli e Lotito

La possibilità o meno di allenarsi nell’attesa è diventata materia di dibattito venerdì tra i presidenti. Lo scambio tra Agnelli e Lotito non è stato tenero. «Pensi più alla classifica che alla salute dei tuoi giocatori» l’accusa del numero uno bianconero. In realtà, secondo altre ricostruzioni rimbalzate dalla call conference di Milano, la frase sarebbe stata differente: «Parlo da primo in classifica». A quel punto la risposta durissima di Lotito. «Parli da cittadino italiano o da regnante della monarchia Agnelli?». Le tensioni erano venute fuori, nelle due settimane precedenti, a proposito del rinvio al 13 maggio di Juve-Inter e alle pressioni di domenica scorsa, targate Spadafora, per far saltare i recuperi della 26ª giornata.

Attività

La divisione attuale con i medici (sconsigliano e non vietano gli allenamenti) è dettata dalle leggi vigenti e da come si potrà preparare, in Serie A, il ritorno verso la normalità: nell’ultimo DPCM emanato dal Premier Conte non esiste il divieto di allenarsi all’aperto, non sono state fermate le fabbriche e le aziende. Oggi non si può negare ai club la possibilità di allenare i calciatori a meno che il divieto non entri in un decreto governativo. E’ una scelta secondo scienza e coscienza e la Lazio, in questo caso, è stata la prima a fermarsi. Ma alcuni presidenti si interrogano su come e quando riprendere l’attività, se svolta in sicurezza e con le dovute attenzioni.

Sicurezza

Nel caso della Lazio non ci sono giocatori positivi al Covid- 19 e la squadra non gioca da 20 giorni. La società sta tutelando i suoi giocatori, ma pensa anche a quando poter ripartire, teme che un lunghissimo stop (senza neppure allenarsi) potrebbe ripercuotersi in modo determinante sulla condizione atletica. Peraltro i giocatori sono super-controllati o potrebbero esserlo ancora di più se in un ambiente idoneo. Ecco come è venuta fuori l’idea di un eventuale ritiro, quando la curva epidemiologica rallenterà. A Formello, nei giorni scorsi, massaggi e fisioterapia sono stati organizzati con turni e orari alternati. Locali igienizzati e sanificati. La carriera imprenditoriale di Lotito, peraltro, si è sviluppata nel ramo delle pulizie. Le sue aziende attualmente operano allo Spallanzani. Massima sicurezza.


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