Come finire il campionato? Le ipotesi ora sono quattro

Domani La lega si ritrova (in conference call): i temi, le incertezze e lo scenario più realistico. Tutte le domande più urgenti alle quali i venti presidenti di A devono rispondere: le scadenze, i tagli, le alternative. E in particolare la posizione del presidente che da due mesi si ritrova a dover affrontare la più grande crisi del calcio italiano dal dopoguerra. Chiusura della coppa Italia ad agosto?
Ronaldo (Juventus)© Inter via Getty Images
Ivan Zazzaroni
9 min

Domani la Lega ha in programma un’altra assemblea “distanti ma uniti” (distanti da sempre per natura e cassa). Per questo ho provato a entrare nella testa di Dal Pino, il presidente 57enne che da poco più di due mesi si trova ad affrontare la più grande crisi del calcio italiano dal dopoguerra. Di lui so alcune cose, altre le ho lette. Le riassumo: a 24 anni, dopo la laurea in Economia all’Università di Pavia, Paolo Dal Pino entra in Fininvest (curiosità: è amico di Maria De Filippi, tutto fa curriculum, sua vicina di casa e sparring partner a tennis). Si fa subito notare. Stringe legami di fiducia e amicizia con le principali figure imprenditoriali e industriali italiane: da Berlusconi a De Benedetti, da Tronchetti Provera a Pellicioli, senza trascurare uno dei banchieri più potenti dall’82 al 2000, Cesare Geronzi. Altre tappe del giro Dal Pino: direttore finanziario della controllata olandese Verkerke (Mondadori), si conquista spazi rilevanti a Repubblica e più in generale nel Gruppo Espresso (oggi Gedi). Vi rimane dal 1990 al 2001 inventandosi repubblica.it (’96) e Kataweb (‘99), il portale cult negli anni pre-bolla della new economy valutato seimila miliardi di lire da Unicredit, che ne rileva il 5% per 305 miliardi in funzione della quotazione in Borsa, peraltro mai realizzata. Nel Duemila rimette in sesto e fa tornare in utile la disastrata Seat Pagine Gialle riuscendo in seguito a venderla ai fondi di private equity per 5,6 miliardi di euro. Sposato con Cristina, figlia di un diplomatico di stanza in Brasile, si lascia convincere dalla moglie e abbandona il fondo olandese che controllava la Endemol (Grande Fratello, La prova del cuoco, MasterChef) per il suo Brasil brasileiro. Tronchetti Provera gli affida i business, prima quello telefonico e poi quello degli pneumatici, in uno dei mercati più importanti e strategici al mondo. A Rio, del quale è cittadino onorario, stringe un legame forte con l’ex potentissimo Lula, al punto da portarlo in Italia nel marzo 2014 quale ospite d’onore del CdA di Pirelli. Nel settore telefonico Dal Pino è una sorta di guru, avendo ricoperto un ruolo di vertice in Wind, il terzo operatore del mercato italiano, fusosi con H3G-3Italia. Dal Pino ha due figli, Giacomo e Sebastian, casa a Rio e ambiziosi progetti - diciamo così - “lignei” (una foresta di mogano nella Caatinga, Nordest del Brasile). Dopo i fatti e qualche personaggio incrociato, i pensieri e le considerazioni che ci interessano maggiormente.

Di cosa discuteranno domani i presidenti di serie A?
Devono stabilire l’agenda degli interventi più urgenti, ma considerando tutte le variabili: brevissima, breve, media e lunga distanza. Ovvero ripartenza a maggio (improbabile), a giugno (possibile), a luglio (realistica) o addirittura chiusura anticipata della stagione.

Nel caso in cui la stagione si protraesse fino a luglio (scontato), come ci si regolerà con la presentazione dei bilanci societari al 30 giugno e con i contratti di calciatori che scadono in quella stessa data? È ipotizzabile un provvedimento di prorogatio?
La proroga è uno dei temi in discussione: tra i primi a richiederla, Andrea Agnelli. Ma anche Galliani ne ha parlato nel corso dell’intervista rilasciata al nostro giornale considerandola inevitabile. Il lodo dell’ex ad del Milan ha incontrato il gradimento di Dal Pino; l’ostacolo difficilmente aggirabile, le urgenze economiche di alcuni club.

L’emergenza sanitaria rende indispensabile che si riprenda a giocare quando i rischi per la salute saranno definitivamente fugati. La Lega ha ipotizzato, magari di concerto con la Federazione, di istituire una task-force scientifico-sanitaria per monitorare la situazione? Vista la gravità del caso, sarà rilasciata anche una sorta di licenza?
Su questo punto l’unanimità è pressoché garantita.

Lo stress economico provocato dall’emergenza pone a rischio le entrate dei club e della stessa Lega. È possibile un ridimensionamento generale, oppure la Lega pensa a un rilancio quando torneranno le condizioni di normalità? Si può pensare un’azione di solidarietà della Lega principale verso quelle di grado inferiore, che rischiano di registrare una morìa di club?
Anche il ridimensionamento è inevitabile, al momento non è prevista alcuna azione di solidarietà verso le leghe inferiori, trattandosi di realtà autonome sotto molti punti di vista. Presto sarà rivista anche la mutualità, paracadute compresi.

Lo stop potrebbe indurre una ridiscussione della stagionalità, ciò che peraltro era già da programmare in vista dei Mondiali 2022 che si svolgeranno in Qatar durante l’inverno. Sarebbe ipotizzabile ridisegnare il calendario da subito, magari portandolo al 2023 con un calendario che coprirebbe l’anno solare, anziché il tradizionale periodo estate-primavera? Secondo alcuni presidenti (Cellino in testa: l’ha aff ermato ieri) il campionato deve ripartire a agosto/settembre così come è iniziato l’agosto scorso. Si potrebbe presto votare questa risoluzione, sono favorevoli 18 club su 20. Stessa cosa per le coppe ma è necessaria un’intesa con la Uefa. Lo spostamento di un anno di Euro 2020 dovrebbe ovviamente comportare anche quello dei Mondiali qatariani.

Nel caso in cui il campionato non ripartisse più, verrebbero considerate valide le posizioni dopo la ventiseiesima giornata, l’ultima disputata?
Gravina è contrario al congelamento della classifi ca, delle retrocessioni e delle promozioni. La Figc, a diff erenza della Lega, è un’associazione riconosciuta da un punto di vista giuridico/ societario. Tuttavia per gli obblighi assunti gli amministratori rispondono anche in solido. A livello di entità giuridica il rischio per Gravina di fronte a una causa per danni fattagli, che so, dal presidente del Benevento che senza la promozione ormai virtuale perderebbe svariati milioni, è basso. Ma la tendenza alla prudenza sarà massima.

Quali sono le posizioni dei club?
Negli ultimi tempi è stata trovata una sorta di condivisione dei problemi e delle soluzioni, meno fragile rispetto al passato e soprattutto sostanziale. I presidenti più battaglieri e distanti dalle posizioni della maggioranza sono naturalmente Lotito e, per motivi differenti, De Laurentiis. Dal Pino è però convinto che i due portino elementi di valutazione ed eccezioni funzionali a una visione globale della situazione.

La Lega sta pensando anche alla coppa Italia?
Al momento l’ipotesi dello slittamento di semifi nali e fi nale ad agosto è la più concreta. In fondo si tratta di tre partite secche che interessano quattro squadre: Juve, Milan, Inter e Napoli. Insieme, valgono il 60% del fatturato della serie A.

Quali sono le società più a rischio?
Non tutti i club hanno problemi insormontabili. I casi più complicati sono quelli delle genovesi poiché, oltre a una classifi ca sconsolante, hanno proprietari in grosse difficoltà sul piano imprenditoriale: Preziosi (Genoa) che prima del lockdown era prossimo alla quotazione in Borsa delle aziende, si ritrova con tutti i punti vendita chiusi; Ferrero, che a gennaio era passato al concordato preventivo per provare a salvare i business di Farvem Real Estate (immobiliare) ed Eleven Finance (cinema), ha visto peggiorare notevolmente la situazione.

Dal Pino trasmette ottimismo o pensa che la stagione non sia completabile?
È l’uomo dei sogni grandi ma realizzabili, si rende conto della gravità del momento e non sembra convinto che si possa ricominciare a maggio, né a giugno. Resta inteso che per chi è in grado di ricavare mogano Dal Pino nulla è impossibile.

 


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