Serie A, l'ultima mediazione: visite a fine aprile

Se ci sarà il via libera politico, il 4 maggio le squadre potranno iniziare ad allenarsi già in sicurezza
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Le società di Serie A attendono il nuovo decreto del presidente del consiglio Conte che posticiperà il lockdown del Paese e, con ogni probabilità, anche la ripresa degli allenamenti al 4 maggio. Al tempo stesso, però, dopo la chiamata di ieri sera tra il ministro dello sport Spadafora e il numero uno della Figc, Gravina, i club nutrono la speranza di poter anticipare di qualche giorno non tanto il via delle sedute, quanto i controlli medici sui loro tesserati da svolgere nei rispettivi centri tecnici. Per il momento si tratta di un'ipotesi sulla quale però si sta lavorando; un modo per arrivare al 4 maggio con gli accertamenti sui polmoni e sull'apparato cardiocircolatorio già fatti. Se fosse così, sarebbe più agevole ipotizzare la ripresa del campionato il 31 maggio o il 3 giugno.

Tre fasi

La commissione medico scientifica della Figc, recepito il vademecum della Federazione italiana medici sportivi, ha reso note negli scorsi giorni le sue prime indicazioni e adesso, per martedì, attende le considerazioni dei comitati medico-scientifici delle Leghe oltre a quelle dei super consulenti che ha interpellato. Poi ai club arriverà il protocollo vero e proprio da seguire per la ripresa dell'attività, consigli che saranno "calibrati" sia per coloro che sono stati "colpiti" dal coronavirus sia per coloro che invece lo hanno scansato. Non mancheranno, però le raccomandazioni per le squadre: per quelle che si rinchiuderanno nel loro centro sportivo, per quelle che andranno in un hotel (con altri ospiti, pur avendo 1-2 piani tutti a loro dedica ti) o in una "safe zone" altrove e per quelle che faranno fare ai loro tesserati la spola casa-campo. Iniziamo dalle fasi di ripresa degli allenamenti che saranno tre: nella prima, che durerà una settimana (o anche di più), verranno concentrate le analisi mediche e gli accertamenti clinici. Perché c'è bisogno di una vera e propria nuova idoneità sportiva, soprattutto per coloro che hanno contratto il Covid-19. I giocatori in questo caso saranno in ritiro, blindati all'interno dei centri tecnici "sanificati" e lontani da contatti esterni. La seconda fase inizierebbe all'inizio di maggio con sedute a piccoli gruppi e poi ci sarebbe la terza, quella in cui tornerebbero le partitelle e i corpo a corpo. Il preludio per la ripartenza della A.

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