Coronavirus, cosa succederà se un calciatore risulta positivo dopo la ripresa

La prima settimana niente doccia negli spogliatoi ma in camera, distanziamento sociale a tavola, no camerieri, allenamento a gruppi, niente partitelle, dormire in camere singole. Tutte le regole per la ripartenza della serie A
Coronavirus, cosa succederà se un calciatore risulta positivo dopo la ripresa© ANSA
Andrea Ramazzotti
3 min

[…] Rispetto alle indicazioni che erano emerse ieri la principale novità è relativa al ritiro "blindato": non sarà di 4 settimane, ma (inizialmente?) solo di 2. Perché? La speranza è che dopo la metà di maggio la situazione del Paese sia migliorata e non siano più necessarie misure "estreme". Intanto, se si partirà (i medici nel loro protocollo hanno scritto chiaramente che la data della ripresa deve essere indicata dal governo), l'attenzione sarà altissima e la prima settimana le regole saranno stringenti. Già detto dei ritiri obbligatori nei centri tecnici o negli hotel; già sicuro l'obbligo della sanificazione giornaliera degli ambienti (camere, spazi comuni, palestre ecc). E poi ci sono gli accorgimenti fuori dal campo: distanziamento a tavola per pranzi e cena, assenza di camerieri e pasti a buffet, obbligo di dormire in camere singole, obbligo di fare la doccia nelle proprie camere e non negli spogliatoi, ogni medico e ogni fisioterapista dovrà lavorare in una propria stanza, con le protezioni necessarie. Il tutto dopo aver sostenuto i test che trovate spiegati qui sopra.

La società convocherà i giocatori 78-92 ore prima del primo allenamento per gli accertamenti in orari scaglionati per non creare assembramenti. In base ai risultati degli esami ci sarà la divisione dei calciatori in tre gruppi per gli allenamenti. Nel primo gruppo andranno i positivi che hanno avuto difficoltà respiratorie e dunque coinvolgimento dei polmoni (per loro anche un'ulteriore serie di test a cuore, polmoni, fegato e reni), nel secondo i positivi che hanno avuto sintomi lievi, nel terzo chi invece non è stato toccato dal virus. Per la prima settimana niente partitelle e obbligo di sedute separate. Dalla seconda, invece, con tutti "negativizzati" via al lavoro al completo. La Lega vuole 4 settimane di allenamenti. Durante le prime 2 settimane vietati i contatti con l'esterno del gruppo squadra ed esami che saranno ripetuti per sicurezza.

Tamponi e laboratori

Se un giocatore risulterà positivo dopo che gli allenamenti sono già ripresi, sarà isolato e gli altri saranno tutti sottoposti a controlli. Obiettivo non fermare tutto il campionato. Il Governo provvederà a indicare almeno 1-2 strutture in ogni Regione alle quali le società potranno rivolgersi per fare i tamponi e i test sierologici: saranno le persone di questi laboratori ad andare nei centri sportivi o negli hotel a fare gli esami. I tamponi dovranno essere forniti dallo Stato (è il punto che più si presta a polemiche; al calcio è riconosciuta un'attività sociale), mentre i test sierologici (quelli con prelievo ematico) a breve saranno validati e verranno utilizzati molto perché giudicati assai rapidi ed effi caci. Le società saranno costrette ad ampliare la loro area medica.

Leggi l'articolo completo sul Corriere dello Sport-Stadio in edicola


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A, i migliori video