Pagina 2 | Serie A, ricominciare o fermarsi: i club alla resa dei conti

MILANO - La prossima sarà una settimana decisiva. Per il calcio, infatti, è arrivato il momento di capire non tanto quando potrà ripartire - non può che dipendere da come evolverà la pandemia -, ma soprattutto come. L’appuntamento fondamentale è quello di giovedì, con l’esecutivo dell’Uefa. Ci saranno, però, alcune tappe di avvicinamento, tra cui l’Assemblea della serie A di martedì, che, all’ordine del giorno, prevede di discutere pure di «scenari attività sportive e relativi protocolli». Sarà l’occasione per comprendere chi vuole effettivamente tornare in campo e chi invece ritiene sia il caso di chiudere tutto. Insomma, si farà una sorta di conta. Anche se occorre registrare che il fronte del sì ha incassato qualche adesione in più rispetto a qualche settimana fa: ad esempio il Bologna, e soprattutto la Juventus, neutrale in precedenza, ora è entrata nel gruppo dei favorevoli, sin dall’inizio guidato da Lotito. Ora, insomma, c’è una maggioranza più sostanziosa. Unica indecisa la Sampdoria, ma da contrario adesso Ferrero è almeno disposto a discuterne. Il più battagliero resta Cellino, che ha promesso addirittura di non schierare nemmeno il suo Brescia. E tra gli oltranzisti, seppure in misura minore, c’è anche Cairo. I presidenti di Brescia e Torino hanno più volte ribadito pubblicamente le proprie posizioni. Altri, come Inter e Milan, non si sono esposti, ma non hanno mai cambiato idea: non ci sarebbero le condizioni per tornare in campo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

POSIZIONI E RAGIONI - Alla fine è puramente un discorso di interessi, da quelli di classifica a quelli economici. Soltanto Cellino garantisce di non averne, arrivando a promettere che non farà alcun ricorso se la classifica venisse cristallizzata e quindi il suo Brescia finisse in B.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

POSIZIONI E RAGIONI - Alla fine è puramente un discorso di interessi, da quelli di classifica a quelli economici. Soltanto Cellino garantisce di non averne, arrivando a promettere che non farà alcun ricorso se la classifica venisse cristallizzata e quindi il suo Brescia finisse in B.


© RIPRODUZIONE RISERVATA