Playoff e playout: gli ostacoli al piano b

La Figc ragiona sul coinvolgimento del maggior numero di squadre. Ma scrivere la norma non è facile
Playoff e playout: gli ostacoli al piano b© Getty Images for Lega Serie A
Andrea Ramazzotti
3 min

L'argomento sarà di struggente attualità soprattutto tra una settimana esatta (lunedì 8), quando a meno di sorprese sarà convocato il consiglio federale, e non sarà toccato giovedì, quando invece nel comitato di presidenza della Figc il tema sarà il bilancio 2019 che proprio il CF dovrà approvare. In questo mese di giugno, però, si parlerà molto di playoff e playout, l'ormai famoso piano B indicato da Gravina e osteggiato dalla stragrande maggioranza dei club di A.

Nel comunicato 196 della Figc si legge: «Laddove, pur prorogando il termine della stagione sportiva 2019/2020, non ci fossero le condizioni per concludere i relativi campionati con la disputa di tutte le partite già previste dal calendario ordinario, il campionato potrà riprendere con un formato diverso (brevi fasi di playoff e/o playout) così da individuare comunque secondo il merito sportivo l’esito delle singole competizioni; solo nel caso in cui fosse impossibile riavviare o completare le competizioni entro le date di conclusione così come sopra prorogate, l’esito delle stesse competizioni, anche con riferimento alle squadre promosse e retrocesse, verrà individuato in base alla classifi ca cristallizzatasi al momento della definitiva interruzione con la applicazione di oggettivi coeffi cienti correttivi da individuarsi anche tenendo conto della specificità della orgnizzazione in gironi della competizione e/o del diverso numero di gare disputate dalle società». Che margini ci sono per terminare il campionato con i playoff e i playout se il 20 giugno la Serie A riprenderà con i recuperi e poi continuerà qualche turno prima di fermarsi? In teoria ridotti.

La composizione delle griglie

[...] Un tema a parte lo merita la composizione delle tre griglie perché l'orientamento della Figc è quello di coinvolgere eventualmente il maggior numero di squadre possibili, meglio se tutte. A quante formazioni dare l'accesso alla poule scudetto? A 4, a 6 o addirittura a 8? Di certo sarebbero riconosciuti vantaggi a chi ha margini importanti in classifica (un turno in meno di playoff ; la "bella" in casa; addirittura la partecipazione alla prossima Champions assicurata?). Stessi dilemmi per la poule che qualificherebbe all'Europa League 2020-21 e per quella che decreterebbe la retrocessione. La sensazione è che, in caso di nuovo stop, sia più probabile la cristallizzazione della classifica e l'utilizzo dell'algoritmo svelato da Gravina. La Serie A preferisce per quest'ultima ipotesi.

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