"Quarantena in 4 giorni": l'ipotesi del Cts che può salvare la serie A

Le parole del prof. Vannicelli: “Come risolvere il protocollo? Un tampone ogni 48 ore abbatte il rischio”. Braconaro: "Dobbiamo trovare in anticipo i positivi"
"Quarantena in 4 giorni": l'ipotesi del Cts che può salvare la serie A© LaPresse
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Mi rendo conto che si sta temporeggiando, ma è anche vero che non abbiamo elementi di certezza nell'immediato futuro. Noi facciamo protocolli in scadenza a 15 giorni, anche quello dello sport ha una scadenza al 15 giugno, dopodiché si guarderà la curva epidemiologica guardando i dati. Mi aspetto che la curva continui a decrescere, quindi in netto miglioramento, purtroppo in Lombardia la curva cala con difficoltà”. Sicurezza in campo, ecco l’ipotesi di Roberto Vannicelli, membro della sezione sport del Comitato tecnico scientifico. “Dobbiamo pensare alla salute globale e rispettare la curva lombarda che non è totalmente positiva - ha detto a Radio Punto Nuovo -. Sono certo che la situazione migliorerà e mi aspetto un'apertura, ma per quanto riguarda il pubblico, non c'è possibilità prima della fine di questa stagione. O quanto meno, molto ristretto: su uno stadio di 30.000, magari potrà entrarne un terzo”. 

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Come risolvere il protocollo

Riapertura in agosto? Il problema sono le condizioni climatiche, quindi bisognerà disporre degli orari congrui per non danneggiare tifosi o giocatori. Credo che agosto sarà il periodo migliore, perché abbiamo acclarato che il caldo abbatte il virus. Come risolvere il protocollo? L'unica soluzione è fare tamponi molto ravvicinati per tutti gli addetti, al massimo uno ogni 48 ore. Una volta svolti, ci sarà un abbattimento del rischio molto importante, dopodiché si potranno fare altri ragionamenti. È pensabile che un guarito, può rientrare in gruppo, anche se non passano 14 giorni. L'iter che possiamo immaginare, oltre ai campioni ravvicinati, è ipotizzare che il positivo venga immediatamente allontanato e se l'intera squadra ha tampone negativo, il gioco è fatto. Il tutto si potrebbe racchiudere in 96 ore di quarantena. Io sono una parte del CTS, è ragionevole pensare che possa essere una strada percorribile. Mi auguro possa andare a finire così, sarebbe un'ottima iniezione di fiducia per una ripresa alla quasi normalità".

Braconaro: "Verso i zero contagi anche in Lombardia"

Sulla stessa linea di Vannicelli è Francesco Braconaro, membro della commissione medica della Figc: "Oggi si tenta di trovare una soluzione per la quarantena dei 14 giorni, potrebbero esserci degli spiragli – dice a Radio Punto Nuovo - stiamo valutando per capire cosa si può fare in merito. Il faro che illumina la nostra strada sono le curve epidemiologiche. A oggi siamo in una situazione buona, ma non ottima, bisogna attendere i dati di queste ultime settimane, alla luce anche di tutti i test effettuati. Mi aspetto che agosto, ma anche metà luglio, volendo essere ottimista, in proiezione sia un mese verso i zero contagi anche in Lombardia. A questo punto si potrebbe tornare ad una pseudo-normalità".

Braconaro: "Serve responsabilità"

Nel Cts ci sono professionisti di grande fama, tuttavia dobbiamo anticipare il positivo - aggiunge il dottor Braconaro - aumentare il numero dei tamponi, ogni 48 ore, in modo tale da poterlo individuare in tempi ristretti. Come tutti sanno, l'incubazione dura dai 5 ai 7 giorni per la maggior parte della popolazione. C'è una minima quota di popolazione in cui l'incubazione dura fino a 12-14 giorni. C'è stato il caso di Ibrahimovic che, quando rientrato, ha fatto due tamponi a distanza di 48 ore e gli è stata concessa la possibilità di tornare in gruppo. Questa potrebbe essere la strada giusta da percorrere".
"Se riusciamo a stabilire, come Figc, proposte che abbiano un fondamento logico e scientifico, possiamo avere una risposta dal Cts; il messaggio fondamentale non deve essere dimenticato: responsabilità - sottolinea Braconaro - siamo stati straordinari finora, con unità nazionale. Capisco i ragazzi, ma indossare la mascherina è fondamentale. Questa bestia passa di uomo in uomo, ognuno deve fare il proprio dovere per aiutare gli altri".


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