Cts, Mazzoni: "Spadafora intervenga subito per la quarantena soft"

L'esperto: "Il decreto del 16 maggio va messo all'attenzione dei politici entro domani, altrimenti diventa un disastro ripartire. Nostro protocollo è molto più stringente di quello spagnolo o tedesco"
Cts, Mazzoni: "Spadafora intervenga subito per la quarantena soft"© LAPRESSE
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ROMA - Gianni Mazzoni, membro della commissione sport del CTS, ha commentato a Radio Punto Nuovo la questione quarantena: “La situazione è in continua evoluzione. Il protocollo va sistemato: ciò che accadeva un mese fa è diverso da ciò che accade oggi. Le società hanno una situazione sanitaria sotto controllo, quindi non è necessario un intervento del Governo, ma da parte dei responsabili della Lega e della FIGC. Si tratta solo di norme burocratiche, non più di sanità". Nel mirino di Mazzoni c'è il decreto del 16 maggio: "Va modificato, non possiamo far finta che non esista. È compito dei nostri politici sistemarlo velocemente entro il 18 giugno, altrimenti diventa un disastro per la ripresa. Il ministro Spadafora deve intervenire subito. Il nostro protocollo è così stringente che, dati i sintomi del covid-19, garantisce completamente la sicurezza di tutto un club. E' molto più stringente di quello vigente in Spagna, Germania". Il discorso porte chiuse è un'altra vexatissima questio: "Giocare a Napoli, Roma, Palermo è una cosa, farlo a Parma, Bergamo, Milano o Torino è un'altra: su questo bisogna riflettere".

Sulla possibilità chei tornei si concludano effettivamente, Mazzoni afferma: "Per la Serie A va fatto un discorso a parte: a oggi, per com'è la pandemia, il torneo verrà concluso a patto che verrà modificato il decreto. Mettere in quarantena l'intera squadra di un giocatore contagiato è un problema. Ammesso che venga approvato il decreto 'soft', la stagione terminerà".

"La Figc deve poter ristrutturare i campionati minori"

Tutt'altro discorso per Serie B e Serie C: "La Lega Pro è un tasto dolente, 6 società hanno rinunciato ai playoff, una cosa sportivamente drammatica. Società che potrebbero aspirare a categorie superiori ci dicono che non ce la fanno a queste condizioni. Abbiamo avuto una grande opportunità: ristrutturare i settori sanitari delle società e ristrutturare i campionati inferiori. I medici della Lega Pro si sono dimessi in blocco contestando il protocollo, ma la FIGC deve avere la capacità di ristrutturare i campionati. Il calcio è una grossa macchina che produce tanti soldi, ma bisogna mettere le società nelle condizioni di poter giocare. Bisogna sedersi e trovare soluzioni. In Germania ci sono riuciti e vanno avanti, in Francia hanno fatto peggio di noi. Noi abbiamo i mezzi per dare al calcio la chance di svolgersi in sicurezza".


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