Final eight, il piano scuote la Serie A: la simulazione

E' il progetto anti-Covid, può diventare la formula definitiva. Ma la priorità è riaprire gli stadi
Final eight, il piano scuote la Serie A: la simulazione
Marco Evangelisti
2 min

Ma certo che esiste un piano per cambiare la formula della Serie A. Deve esistere per forza. Intanto perché lo ha detto Gabriele Gravina, il presidente federale, ieri nell’intervista al nostro giornale. Poi perché se non ne preparassero uno sarebbero incoscienti, e nonostante quel che si dice di loro non lo sono. Oggi come oggi si tratta di un progetto di emergenza, ancora in embrione, che prevede tre fasi: un girone tipo andata, una seconda parte probabilmente con pochi incontri tra squadre predeterminate, un torneo finale a eliminazione diretta tra otto club. Qualcosa sulla falsariga di diversi campionati latino-americani. Meno partite in totale, una chiusura rapida.

Come per tutti i piani di riserva, nessuno spera di dovervi ricorrere sul serio. Ma in tempi di pandemia non si può mai sapere. Dunque, con la Figc anche la Lega di Serie A porta avanti questo studio preliminare. Solo che su tali basi si può pensare, e Gravina ci pensa, di andare oltre e rendere strutturale la riforma. Non oggi, neppure domani, ma un giorno. Significherebbe, in periodi meno inquieti, ricavare date in più per le competizioni europee (visione dell’Uefa) o per le squadre nazionali (visione della Fifa, che spinge anche per la valorizzazione dei campionati nazionali).

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