Arbitri anti Var: troppi casi, scoppia già la polemica

Gli errori di Giacomelli e Piccinini ammessi da Rizzoli certificano: i fischietti ignorano il monitor
Arbitri anti Var: troppi casi, scoppia già la polemica
Edmondo Pinna
4 min

«Valla a vedere, valla a vedere». Questo gridava Antonio Conte, sabato pomeriggio, all’arbitro Piccinini che, con una sicurezza totalmente fuori luogo, aveva appena agitato le braccia in segno di diniego, calcando il gesto quasi a sottolinearlo, sul fallo da rigore di Balogh su Perisic. Più o meno lo stesso invito che il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, aveva fatto meno di nove mesi fa agli arbitri, quando lo chiese espressamente ai nostri direttori di gara («Intensificare il ricorso all’On Field Review, per non alimentare polemiche strumentali che intacchino l’immagine del nostro campionato, che si appresta ad entrare nella fase cruciale della stagione» disse il 13 febbraio scorso). Con tutto quello che è successo in mezzo (vedi pandemia), sembra passato un secolo, molte idee sono cambiate drasticamente in via Allegri (anche in materia di politica arbitrale, ad esempio), in realtà quell’ordine potrebbe essere sempre valido. Perché è chiaro che in questo scalcinato inizio di campionato arbitrale, qualche punto fermo c’è e uno riguarda il (non) uso, del VAR. Siamo passati da un eccesso all’altro, da che si andava a scorgere al monitor anche le mosche ad ora che i falli più evidenti vengono bellamente ignorati. Con la tecnologia relegata ad un mero esercizio per geometri sui fuorigioco. L’architetto Rizzoli da Mirandola ha ammesso che tre errori grossi sono stati commessi (i due rigori di Milan-Roma e quello non dato di Inter-Parma, ci sarebbe pure Juve-Verona, sul quale il designatore ha usato il più classico giro di parole) ed ha escluso che ci sia un’avversione al Video Assistant Referee. La realtà, però, è diversa.

Errori

I due rigori fischiati dall’improvvido Giacomelli (finito lo smalto, ottenuta quella che è a tutti gli effetti una deroga, è tornato un arbitro di medio-basso livello) e quello non fischiato da Piccinini hanno aperto alle polemiche, dopo appena 6 giornate. I due saranno, ovviamente, mandati a meditare (c’è anche la serie B da quest’anno da dove ripartire, chiedere a Valeri). Non sono quelli gli unici errori. Il fallo di Foulon su Lozano in Benevento-Napoli (arbitro Doveri), il mancato rosso a Kessie nel derby di Milano (arbitro Mariani), il penalty dato alla Samp con Mojica completamente girato e quello inventato all’Atalanta con Keita che non tocca Zapata (arbitro Calvarese, e qui addirittura il VAR è entrato in azione, non ascoltato, servono altre prove?), e ancora i mancati rigori su Verdi e Immobile in Torino-Lazio (arbitro Chi? ) fanno da Stella Polare per tutti quelli che chiedono l’utilizzo della tecnologia non solo da un punto di vista quantitativo,
ma soprattutto qualitativo. [...]

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