Dal Pino: "Lockdown nazionale? La Serie A andrà avanti lo stesso"

Il presidente della Lega dipinge gli scenari possibili per la stagione e chiede aiuto al governo: "Abbiamo perso 600 milioni, serve la reintroduzione degli sponsor del betting"
Dal Pino: "Lockdown nazionale? La Serie A andrà avanti lo stesso"© ANSA
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MILANO - Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, fa il punto sugli scenari possibili per la stagione del massimo campionato, che cerca di convivere con la pandemia di Coronavirus: "In caso di nuovo lockdown nazionale, il campionato di Serie A non si fermerà e andrà avanti, non vedo motivo per interromperlo" ha detto a Gr Parlamento Rai. Poi Dal Pino parla dell'assemblea di mercoledì (che potrebbe slittare a giovedì), decisiva per l'ingresso dei fondi nel calcio italiano: "Penso che il frutto sia maturo. Sono passati diversi mesi di lavoro intensissimo e negli ultimi giorni il comitato ha portato avanti un grande lavoro. E' una cosa splendida il fatto che la Lega possa avere un partner per un settore che è allo stremo".

Servono gli sponsor del betting

Il numero uno della Lega Serie A poi chiede un aiuto al governo del nostro Paese: "Abbiamo perso circa 600 milioni di euro quest'anno, dovuto alle misure restrittive. Abbiamo chiesto, come tutti gli altri settori, che ci siano misure di ristoro. Paghiamo oltre un miliardo di contributi all'anno e la nostra richiesta è quella di differire i termini di pagamento. Non abbiamo chiesto soldi alle casse dello Stato". "Abbiamo chiesto un'altra cosa importante per noi - ha aggiunto Dal Pino - ovvero la reintroduzione per i prossimi 24 mesi del betting. L'eliminazione di questo elemento di sponsorizzazione, che esiste in giro per tutta Europa, ha portato via un sacco di milioni di sponsor. Noi abbiamo scritto al governo in più di un'occasione e non ho mai ricevuto una risposta scritta e vale anche per Gravina (presidente della Federcalcio, n.d.r.). Vedo che in Inghilterra Johnson si è impegnato in prima persona per alcuni temi della Premier League, ma anche la Merkel lo ha fatto in Germania. Il calcio non è solo un'industria importante, è anche parte del dna italiano".


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