Cassano punge il Napoli e poi svela: "Baldini aveva venduto Totti al Chelsea"

Fantantonio si scatena alla Bobo TV in compagnia di Vieri, Adani e Ventola, parlando della squadra di Gattuso e di un clamoroso retroscena di mercato ai tempi della Roma
Cassano punge il Napoli e poi svela: "Baldini aveva venduto Totti al Chelsea"
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Consueto appuntamento serale su Twitch con la Bobo TV, gli ospiti sono sempre loro: Vieri, Adani, Ventola e Cassano. Proprio Fantantonio si è scatenato, criticando il momento del Napoli e l'atteggiamento poco feroce che sta mostrando, a differenza di CR7: "Ronaldo ha fatto 760 gol e ogni domenica è avvelenato, vuole fare gol e spaccare la porta. Avvelenati non significa che devono correre o menare, ma che vuoi fare la differenza, vuoi fare gol per stare sul pezzo. Ronaldo ogni domenica fa tre gol, ma ne potrebbe fare sette. Se il Napoli vince contro lo Spezia 7-1 o 8-2, nessuno può dire niente perché ha tirato 30 volte in porta e si è mangiato l’impossibile. Gattuso dice delle cose molto importanti: questa squadra qui non ha preso il carattere dell’allenatore. Lui vuole grande qualità, ma non riesce a far capire la cattiveria alla squadra nel difendere e nell’attaccare, quello in cui era bravo Gattuso quando giocava. Rino vuole un Napoli avvelenato e cazzuto" ha detto Cassano.

Cassano su Milik e il caso Var-Bentancur

"Al Napoli ora manca qualcosa e cioè: ci sono tanti scontenti. Perché quelli in scadenza non devo farli giocare? Io li faccio giocare perché li pago. Metti dentro Milik che ti può dare un grande aiuto in questo momento" ha aggiunto.

Poi sul Var e sull'episodio del fallo di Bentancur in Milan-Juve: "A me piaceva di più il calcio di prima, c’erano più contatti, un calcio vero, aggressivo, più serio. Oggi invece vedo tante cose… Il Var serve solo per gol o no-gol e fuorigioco. In Milan-Juve sul 2-1 per il Milan c’è un errore grave, lì Bentancur deve andare fuori. L’azione era pericolosissima, fallo molto importante devi dare il secondo giallo. Il Var interviene quando gli pare? È stata una gravissima mancanza per il Milan".

Chiellini unico difensore che marca

Si passa a parlare dei difesa: "L'unico difensore che marca oggi è Giorgio Chiellini. L'unico in Italia che ti vuol sentire, delle volte anche a romperti la caviglia, ma ti vuol sentire". Adani gli dà ragione: "E' vero, ci hai fatto caso come marca sui calci d'angolo, come è attento, con gli occhi fuori dalle orbite. Perché a noi ci insegnavano che l'importante fosse non farla prendere all'attaccante, non che dovessi prenderla tu".

Il giudizio sui fratelli Inzaghi

Sui fratelli Inzaghi, mea culpa di Cassano: "Quando hanno iniziato i fratelli Inzaghi a fare gli allenatori, io ero convinto al 100% che Pippo avrebbe fatto una carriera clamorosa da allenatore. Lui si andava a vedere i giocatori di Serie A, B, C, D, conosceva tutti, vedeva calcio. Simone non lo vedevo a fare il tecnico e c'è stato un periodo che Simone ha preso il largo e Pippo ha fatto grande fatica al Bologna e al Milan. Per come giocava il Bologna, io sono il primo che diceva 'questo per me non può allenare'. Quello che ho visto però l'anno scorso e soprattutto quest'anno... Lui giocava con il 3-5-1-1, ora con un 4-3-3 da squadra. Attaccano in tanti, difendono in tanti. Se gli dai una punta, rischia di fare un campionato clamoroso. Dobbiamo ricordarci che il capocannoniere del Benevento è Sau che non gioca, con 4 gol. Non lo avrei mai pensato, ma devo ricredermi. Sta facendo molto bene con una squadra mediocre, un lavoro fantastico. La B la puoi vincere anche facile e l'ha stradominata. Quest'anno, esclusa quella con l'Inter, in tutte le altre partite se l'è giocata e avrebbe meritato anche qualcosa di più. Io mi devo ricredere. Chapeau".

"In Italia sempre minestre riscaldate"

Troppi pochi allenatori stranieri secondo Cassano: "Per quale motivo in Italia ci sono solo due allenatori stranieri? Noi pensiamo sempre alle minestre riscaldate. Uno è Fonseca, infatti sta facendo calcio vero, e un altro è un quasi italiano come Juric. Perché non si punta su allenatori con mentalità diverse? C'è stato un allenatore che ha dato spettacolo in Europa negli ultimi 15 anni, ma a Roma è stato deriso. Questi era Luis Enrique".

Su l'Atalanta di Gasperini: "Fisicamente l'Inter dovrebbe dare 10-0 a tutte. Ma l'Atalanta fa calcio, Guardiola ha detto la cosa più vera. Quando incontro l'Atalanta è come andare dal dentista, devi aver sempre paura". 

"Alla Juve sarei durato 3 giorni"

Nel passato di Cassano anche la possibilità di finire alla Juve: "Io pensavo di andare all'Inter, a un certo punto mi chiama Bronzetti e mi dice 'Anto, ti vuole il Real Madrid". Periodo dei Galacticos, come faccio a dire no al Real Madrid. Avevo il dubbio, ma come facevo. Prima ancora mi ricordo che il Bari aveva un accordo per cedermi alla Juve a 50 miliardi. Dopo 3 giorni mi chiama il procuratore e mi dice che la Roma aveva offerto 65 miliardi. Ho scelto per lo stipendio, ma alla Juve non volevo andare perché sarei durato 3 giorni. Faccio la presentazione, il primo allenamento e al terzo giorno mi cacciano via. Non era per me".

Cassano, retroscena di mercato su Totti

Altra chiccha del barese su un retroscena di mercato legato a Totti: "Ero affezionato e sono affezionato alla Roma, sarei rimasto per tutta la carriera. Nel 2004 torno dopo un grandissimo Europeo. Totti aveva sbagliato, sputando a Poulsen. C'era ancora Baldini dentro e Totti era stato venduto al Chelsea. Io dovevo essere il futuro della Roma, venivo da un campionato clamoroso, avevo 22 anni e il mondo ai miei piedi. Ovviamente Totti lo viene a sapere, se la lega al dito e poi sono nati problemi. Io me ne sono andato per il rinnovo, perché mi hanno promesso una determinata situazione e poi si erano rimangiati la parola. A me ha chiamato Moratti, il giorno di Natale. Siccome il mio numero di telefono non lo do a nessuno, lui aveva quello di mio cugino. Quando gli ha telefonato ha detto 'Ciao Antonio sono Moratti'. Lui ha risposto: 'Sì, io sono Berlusconi'. E ha chiuso il telefono".


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