Orsato, altra tempesta: il caso infinito

L’Italia del calcio si spacca sulle dichiarazioni dell’arbitro in tv. Napoli si sente danneggiata: "Quel rosso mancatoci costò il titolo". Pirlo: "Non si parli di episodi vecchi”
Orsato, altra tempesta: il caso infinito
Edmondo Pinna
2 min

Passata la festa, il giusto tributo alla svolta di una Nuova Era, emerge l’altra faccia della medaglia. Le parole di Daniele Orsato di domenica pomeriggio («Sapevo già allora di aver commesso un errore su Pjanic» rispondendo alla domanda del Vice Direttore di Rai Sport, Varriale, sull’episodio Pjanic-Rafinha) se hanno contribuito da una parte a chiudere un cerchio, dall’altra hanno aperto una ferita che probabilmente non s’è mai completamente rimarginata, non solo dalle parti del San Paolo (i tifosi del Napoli solo coloni del Mondo). Il mancato secondo giallo per il centrocampista bosniaco fu una delle cause (o la causa) del famoso scudetto perso «in albergo» (Sarri dixit) dai partenopei. Chiaro che il mea culpa dell’internazionale di Schio, sicuramente apprezzabile, abbia però rimesso il dito nella piaga di una vicenda che Napoli non ha e non può dimenticare.

Le parole di Pirlo in conferenza

E così quelle parole hanno aperto oggi un’altra discussione che ha abbracciato l’Italia. «Bravi gli arbitri che parlano, ma dovrebbero farlo di cose attuali, non di tre-quattro anni fa» ha stigmatizzato Pirlo, in rappresentanza della Real Casa Juventus. «A distanza di anni non capisco ancora perché di quell’episodio mi arrivò il video, ma non l’audio» ha sottolineato l’ex Procuratore federale, Pecoraro, che aprì anche un’inchiesta. «Un momeno importante, un buon inizio, l’ospitalità è stata corretta e i messaggi sono passati. Non siamo bravissimi a comunicare, siamo più bravi ad arbitrare» ha chiuso il nuovo presidente dell’Aia Trentalange.

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