Caso Torino, perché la Lazio chiede il 3-0

Oggi la decisione del Giudice Sportivo: ecco la memoria difensiva che censura l'operato dell'Asl, contesta le date della quarantena e la sua retroattività
Caso Torino, perché la Lazio chiede il 3-0© LAPRESSE
Daniele Rindone
3 min

ROMA - «Reclamo infondato». «Il Torino non può invocare alcuna causa di forza maggiore». «La quarantena disposta il 23 febbraio dall’Asl di Torino, ordinanza ad effetto immediato per la tutela della salute, non poteva decorrere dal giorno successivo con scadenza il 2 marzo e non l’1. Era venuta meno il 28 febbraio, giorno in cui il Torino aveva ripreso gli allenamenti, cui ha fatto seguito un provvedimento retroattivo dell’Asl. Provvedimento illegittimo». E’ la difesa della Lazio, il piano d’attacco lanciato da Lotito e dai suoi legali per demolire le tesi di Cairo e far luce sull’operato dell’Asl di Torino, per chiedere al Giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, il 3-0 a tavolino dopo la mancata presentazione del Toro all’Olimpico il 2 marzo scorso. E’ un fuoco di controbatteria. Lotito denuncia irregolarità protocollari e medita azioni penali. La memoria difensiva è stata presentata dalla società biancoceleste mercoledì alle 23,46, a pochi minuti dalla scadenza dei termini (fissati a mezzanotte). Mastrandrea si dovrebbe pronunciare oggi. La Lazio chiede verità, giustizia e vittoria, il Torino il rinvio della partita. Indiscrezioni di ieri davano il Giudice orientato a decretare il rinvio della partita o a richiedere un supplemento di indagini alla Procura Figc. Lotito, se non otterrà il 3-0, presenterà ricorso alla Corte sportiva d’Appello.

Lazio, la sua difesa in una memoria di 15 pagine

LE ACCUSE - La Lazio ha organizzato la sua difesa in una memoria di 15 pagine, ha smontato punto per punto il reclamo presentato dalla società di Cairo evidenziando varie «illegittimità». Siamo entrati in possesso di alcuni stralci del dispositivo. Si contestano le tempistiche del provvedimento di «quarantena domiciliare, con divieto assoluto di allontanamento dal proprio domicilio per un periodo di almeno 7 giorni» deciso il 23 febbraio dal direttore dell’Asl di Torino, dott. Testi, dopo la positività di sei giocatori granata riferita «ad un focolaio di variante inglese di Covid-19». Testi aveva imposto un periodo di quarantena domiciliare (per ogni componente del gruppo squadra risultato negativo) per un periodo di 7 giorni. Erano stati disposti controlli virologici seriati ogni 48 ore. Il 26 febbraio, in virtù di questa ricostruzione, era stata rinviata Torino-Sassuolo, è stato l’ultimo giorno in cui si è riscontrata una positività di squadra nel Torino.

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