No Vax in Serie A, la situazione: il rischio è alto

A un mese dal via emerge una criticità. E intanto Marino (Udinese) : «Da noi tre»
No Vax in Serie A, la situazione: il rischio è alto© ANSA
Andrea Santoni
2 min

Che si tratti di “Boh vax”, nel senso di scettici o incerti sul valore del vaccino o proprio di “No vax”, ideologicamente contrari a una profilassi di massa all’ombra di Big Pharma, o semplicemente ragazzi timorosi degli effetti collaterali anche di una sola dose vaccinale, sta di fatto che c’è un problema sempre meno strisciante in seno alla serie A: quello della presenza nelle rose delle 20 squadre di un numero sì minimo ma costante ovunque (uno, due, tre calciatori) di tesserati non vaccinabili perché indisponibili a prendere parte alla campagna anti Covid-19 che i club stanno faticosamente mettendo in atto in vista della ripresa del campionato, il prossimo 22 agosto. Mentre le positività tornano a punteggiare sempre di più queste settimane di preparazione estiva, in alcuni casi, come quello dello Spezia, in modo massiccio, sta emergendo una realtà fatta di alcune singolarità che comunque hanno un peso specifico impattante sul resto delle rispettive comunità. La questione era stata posta martedì scorso dal medico sociale spezzino, Vincenzo Salini: «Abbiamo provveduto ad effettuare la prima dose di vaccino. Due calciatori non hanno voluto effettuarla perché no vax. Uno di loro poi è risultato positivo e si è creato un cluster dal punto di vista clinico».

L'Udinese ha 3 no vax in squadra, le parole di Marino

Ieri è stata poi la volta del direttore dell’area tecnica dell’Udinese, Pierpaolo Marino, fare una rivelazione in tal senso: «Nella squadra attualmente a disposizione di Luca Gotti ci sono 3 calciatori no vax su un totale di circa 35 atleti: per loro è stato disposto il tampone rapido quotidiano». Un caso particolare, quello dei friulani, già vaccinatisi in massa a maggio mentre il club aveva messo a disposizione la Dacia Arena come hub, prima società in Italia a incentivare e favorire la campagna, anche attraverso l’impegno come testimonial di molti bianconeri.

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