Napoli-Inter, il carattere è il vero divario

Napoli-Inter, il carattere è il vero divario© Inter via Getty Images
Alessandro Barbano
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La partita del Napoli è tutta nell’esitazione di Ounas, che sciupa l’ultima occasione per segnare, passando indietro la punizione sulla trequarti avversaria a dieci secondi dal termine. La partita dell’Inter la racconta l’intelligenza di Dzeko in uno dei suoi tanti rientri a centrocampo, dove dimostra che la regia nel calcio è anzitutto una questione di testa. Eccola Napoli-Inter: la paura contro il carattere. La paura del Napoli, che il gol di Insigne scaccia all’inizio e che poi rimonta lentamente come un’onda stordente, toglie il primato alla fantasia nella mente degli azzurri, e infine, dopo il pareggio, dilaga come un fantasma in mezzo al campo. E il carattere dell’Inter, che non si smarrisce dopo lo svantaggio, e neanche dopo il palo colpito da Zielinski, gestisce con ordine una condizione atletica imperfetta e una vena creativa palesemente inferiore, e pian piano fiacca la fiducia degli avversari fino a sottrargli il dominio del gioco, ribaltare il possesso palla e strappare quel pari che, nelle condizioni date, è l’obiettivo meno rischioso e più utile. Grazie al quale Inzaghi scongiura il sorpasso, conta sul recupero della gara con il Bologna, e attende con fiducia il 6 marzo, quando Napoli e Milan s’incontreranno, ed è probabile che una delle due si arrenderà.
È questo il fotogramma psicologico della sfida del Maradona. C’è l’Inter che sul campo è più debole, ma sa gestire con una razionalità esemplare il momento più difficile della stagione. E c’è il Napoli che sul campo è più forte, ma non sa di esserlo. E anche nella ripresa, quando il panico lo attanaglia e il possesso palla passa dal 52 al 43 per cento, sfiora due volte il gol con Elmas e Osimhen. Ma non ci crede quanto dovrebbe e finisce per consegnare il palleggio agli avversari.
Spalletti era triste in conferenza stampa nel dopo partita. Non per il sorpasso mancato, ma perché sa che non si vince lo scudetto con l’arrendevolezza mostrata dagli azzurri nella ripresa. Neanche se, dopo il rientro degli atleti africani, disponi della squadra tecnicamente più dotata e tatticamente più vivace del campionato. Inzaghi esce dai due scontri diretti contro Milan e Napoli con una sconfitta, un pareggio e qualche acciacco fisico, ma constata che il divario di personalità tra l’Inter e le sue rivali è intatto. A tredici turni dalla fine questa certezza vale più del punto di vantaggio in classifica.


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