Se il decreto crescita fa il mercato

Pogba© Getty Images
Alessandro F. Giudice
3 min

Con le norme che riducono drasticamente il costo del lavoro per chi proviene dall’estero, il Decreto Crescita ha stravolto l’operatività dei club italiani, modificando i calcoli di convenienza economica alla base di acquisti e rinnovi.
Si è già parlato dei danni che le distorsioni fiscali hanno arrecato ai vivai, penalizzando i giovani calciatori italiani a vantaggio di concorrenti esteri non sempre più bravi ma, spesso, solo avvantaggiati dal meccanismo fiscale. L’emendamento in fase di approvazione al Senato dovrebbe attutire tali distorsioni, introducendo il limite a 20 anni di età e un milione (lordo) di retribuzione. Il limite non tutela moltissimi giocatori di A e B che troveranno spazi ridotti ma dovrebbe almeno preservare il settore giovanile, impedendo che venga devastato da anni di distorsione fiscale. Occorre anche ricordare come, in molti casi, il Decreto (la cui motivazione era quella di incentivare il rientro dei cervelli, non certo abbassare le tasse agli sportivi) venga usato anche per creare riserve che favoriscono alcuni procuratori.
Comunque, la competitività dei club di Serie A è stata preservata: la Juventus, ad esempio, può intavolare oggi trattative con un top player come Pogba contando sulla possibilità di offrire al centrocampista francese uno stipendio netto attrattivo senza sforare i tetti salariali da rispettare per non appesantire il monte ingaggi. Pogba potrebbe quindi costare meno di Vlahovic che non usufruisce del beneficio fiscale concesso dal Decreto.
Il doppio regime fiscale può tuttavia sortire effetti indesiderati, su cui i club dovrebbero riflettere. Non c’è solo il vantaggio di recuperare capacità di attrazione perché il doppio binario tra giocatori residenti in Italia e provenienti dall’estero esercita un impatto sul valore dei cartellini. Nel caso specifico, la residenza italiana di Milinkovic penalizza senz’altro la Lazio che vorrebbe venderlo monetizzandone il valore. Chi pianifica l’acquisto del serbo deve mettere nel conto le roboanti richieste di Lotito ma anche il costo di un ingaggio che tra netto e lordo raddoppia. Operazione ambiziosa per un giocatore di 27 anni per cui la Juve ha convenienza a virare su Pogba.
Società in cerca di una fonte strutturale di ricavo nel player trading possono vedere penalizzato il valore della propria rosa dalla più ardua collocazione che trovano inevitabilmente i giocatori privi dei requisiti previsti dal Decreto. Il Sassuolo ha diversi campioni (o ritenuti tali) che vorrebbe piazzare ai grandi club: non passa giorno senza che i vertici decantino il valore di Scamacca, Berardi, Frattesi, Raspadori. Ma quando si dovrà passare dal valore agonistico (indubbio) al più prosaico valore economico, il peso degli ingaggi potrebbe scoraggiare più di un potenziale compratore.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A, i migliori video