Corsa scudetto: la Roma e perché Milan e Inter sono avanti

Le milanesi hanno aumentato il divario, la Juve ha lacune in mezzo. Napoli scommessa, la Lazio è in piena evoluzione. L’analisi del campionato che verrà
Corsa scudetto: la Roma e perché Milan e Inter sono avanti
Alberto Polverosi
9 min

Sei giorni e si comincia. E poi, da sabato 13 agosto a domenica 13 novembre, entreremo nel frullatore della prossima assurda stagione. Emozioni, giudizi, pronostici centrati o calpestati, senza respiro. Sarà la stagione più folle (e speriamo irripetibile) della storia del calcio, paragonabile solo in parte a quella della pandemia. Come in quell’anno disgraziato ci saranno due tornei, uno di “apertura” e l’altro di “clausura”, la differenza è che fra i due pezzi di stagione la sosta non sarà uguale per tutti. I meno bravi andranno un po’ in vacanza e poi riprenderanno gradualmente la preparazione, i più bravi (italiani esclusi, ahinoi) andranno in Qatar e chissà in quali condizioni torneranno. E proprio come nell’anno della pandemia, lo staff scientifico (medici, preparatori atletici, fisioterapisti) sarà più importante di quello tecnico.

Serie A, i pronostici

Entriamo in questa settimana di attesa con una domanda principale: davvero Milan e Inter si sono così rafforzate da staccare ulteriormente Napoli e Juventus? La nostra risposta (a mercato in corso, badate bene) è sì, Milan e Inter hanno aumentato il distacco da Napoli e Juve, ma probabilmente lo hanno diminuito nei confronti della Roma, la squadra che, dopo un’estate vissuta in prima pagina, è destinata a modificare i valori dell’ultima Serie A. Inter e Milan, poi Roma, poi Juventus e Napoli appaiate, poi Lazio, in questo momento sembra la classifica più attendibile, in attesa che le prossime tre settimane di mercato e i prossimi tre mesi di campionato facciano saltare per aria i pronostici.

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Milan fantasia

Nell’anno di Leonardo sulla panchina rossonera, campionato 2009-10, Galliani inventò lo slogan: “Il Milan gioca col 4-2-fantasia”. I due mediani erano Ambrosini e Pirlo (già, mediano...), poi Pato, Seedorf, Ronaldinho da destra a sinistra e Inzaghi centravanti. L’augurio che si può fare a Pioli, da detentore dello scudetto, è di non ripetere gli stessi risultati (il Milan arrivò terzo in campionato e uscì agli ottavi dalla Champions), ma quell’impostazione, quella linea tecnica, di fantasia, di creatività, è sempre stata nella natura del club, anche prima dell’arrivo di Berlusconi. E ora con Leao, De Katelaere, Adli, Brahim Diaz e Messias viene fortemente ribadita. Vista l’Udinese in difficoltà in Coppa Italia contro il Feralpi Salò e visti i campioni d’Italia ieri a Vicenza, si fatica a immaginare a un debutto equilibrato a San Siro. Sottil pensi con attenzione alla sua fascia-destra: Hernandez e Leao stanno già volando in una squadra che manda avanti il suo calcio a memoria. Un problema, però, l’infortunio di Tonali.

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Inter muscoli

Sull’altra sponda di Milano, fino all’anno scorso l’idea di base somigliava a quella del Milan. Inzaghi aveva portato l’Inter verso un calcio piacevole da vedere, ma non è bastato per vincere lo scudetto. Da qui, l’ok al ritorno di Lukaku che inevitabilmente cambierà la stagione nerazzurra, anche se l’ultima amichevole precampionato contro il Villarreal non ha dato molto coraggio ai nerazzurri. Ma anche in una serata non certo brillante, è spuntato lui, il gigante del Belgio.

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Napoli scommessa

Si può vincere il campionato anche con una scommessa, ma nel caso del Napoli non è una sola, sono tante. Nelle amichevoli sono arrivate a Spalletti risposte incoraggianti da Kim e Kvaratskhelia, ma molto va ancora fatto. Anche contro l’Espanyol il Napoli ha incontrato problemi in attacco, ha un’anima ma fatica a segnare. Non solo, la partenza di Fabian Ruiz spinge ancora più indietro una squadra che, al contrario, avrebbe bisogno di rinforzi veri.

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Juve riscatto

Quando la Juve vinceva un campionato dietro l’altro, prima con Conte e poi con Allegri, lo faceva programmando il suo futuro. Vinceva perché era avanti alle altre nella pianificazione, nell’organizzazione e nelle idee. Vinceva e migliorava la squadra, ogni anno. Ora la Juve, che non vince lo scudetto da due stagioni, si muove come se non avesse un futuro. Non può nemmeno permetterselo. E’ così pressante l’esigenza di tornare a vincere che cerca giocatori fatti, campioni sicuri. Certo, ci sono anche Gatti, Fagioli, Rovella, ma la chiave è nelle mani di Pogba e Di Maria. Anzi, era nelle mani di Pogba, scelto da Allegri per migliorare il centrocampo più scadente dell’ultimo decennio bianconero, ma il francese chissà quando lo rivedremo. È di vitale importanza l’arrivo di un centrocampista di spessore. In questo momento, la Juve è dietro e le amichevoli di alto livello con Barcellona e Real Madrid hanno dato indicazioni poco significative.

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Roma qualità

Confessiamo la curiosità di vederla in campo. A pensarla, c’è da leccarsi i baffi, ma aspettiamo per capire come sarà davvero. I romanisti sono impazziti per Dybala, però il giocatore che può davvero trasformarla nell’anima è Wijnaldum. Attraverso l’olandese Mourinho avrà la possibilità di cambiare la Roma nelle fondamenta aumentandone la capacità dinamica, tecnica e tattica. Wijnaldum, Pellegrini, Dybala, Abraham, Zalewski o Spinazzola, in attesa di capire il futuro di Zaniolo, la Roma sembra esplodere in ogni settore. Vediamo se sarà così anche nella realtà.

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Lazio sarrizzata

Strana estate per una squadra che dopo la batosta contro il Genoa ha trascorso la preparazione a capire cosa fosse successo. Un anno di Sarri dovrà dare un’identità più chiara e più forte alla Lazio, anche se la probabile cessione di Luis Alberto la spingerà ancora di più verso un calcio collettivo, ma più povero di spunti tecnici. Da Valladolid sono giunte solo conferme in questo senso, il cantiere-Sarri non è ancora chiuso.

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