ROMA - San Siro tende la mano ad un'Inter in difficoltà e Inzaghi infila la terza vittoria in casa consecutiva in avvio di campionato, come fece Conte al suo arrivo a Milano: Barella inventa e Brozovic, fino a quel momento deludente, butta dentro il pallone della vittoria alla fine di un match che fino a quel momento era in equilibrio solo grazie alle parate di un super Handanovic. Recrimina il Torino di Juric, guidato da Paro, che domina a lunghi tratti ma poi viene tradito dal giovane turco Ikhan, un 2004 buttato in campo e fagocitato dal centrocampista croato in occasione del gol. Quarta vittoria per i nerazzurri che risalgono la china della classifica, secondo ko per il Toro che rallenta una corsa finora da big.
Torino concreto, l'Inter non tira in porta
Inzaghi, come annunciato, riparte da Handanovic e Barella rispetto alla Champions. Fuori Bastoni, Dimarco braccetto del terzetto difensivo, fuori anche Correa per Dzeko che parte dal 1' con Lautaro. Nel Torino gioca Seck e non Radonjic a supporto di Vlasic - a segno da tre partite consecutive - e Sanabria. Dietro Buongiorno vince il ballottaggio con Schuurs. È il Toro dell'Inter a scaldare San Siro, siluro dal limite dell'area che non trova la porta, ma è Vlasic a far tremare lo stadio al 20' mandando in tilt Skriniar due volte e liberando un destro respinto solo col piede da Handanovic. La squadra di Juric, tenuto fuori dalla polmonite è un orologio dai meccanismi oliati benissimo in difesa: Buongiorno e Djidji spesso in anticipo su Dzeko e Lautaro, Seck e Vojvoda generosi a chiudere gli spazi, Linetty cerniera, i granata non rischiano nulla. Seck si fa anche vedere in avanti, saltato Calhanoglu e palla dentro pericolosissima respinta da Handanovic prima dell'arrivo di Sanabria. Lautaro l'unico a provarci con iniziative personali, complicato giocare ad avversario schierato per l'Inter che il suo meglio lo dà in transizione: ci prova Dimarco dopo un'azione confusa, tiro respinto, poi nel finale di tempo Calhanoglu spreca una punizione sulla trequarti e Brozovic tenta la soluzione dai 25 metri spedendo alto.
Super Handanovic, Inzaghi scuote l'Inter con i cambi, la decide Brozo!
Si riparte senza cambi e con Handanovic che risponde al colpo di testa di Sanabria, Torino pericoloso in avvio con un paio di palloni in area non concretizzati. Scontro Sanabria-Calhanoglu sulla trequarti, Ayroldi prima estrae il rosso e poi richiamato dal Var commuta in giallo la sanzione, il turco spreca la punizione sulla barriera mentre dall'altra parte Rodriguez va a un passo dal gol sempre da calcio piazzato (ammonito Brozovic): tiro deviato da Barella, Handanovic si salva di nuovo grazie alle gambe. I pericoli maggiori per il Torino se li crea il Torino stesso, con Buongiorno che manda in porta Calhanoglu, mentre dall'altra parte Linetty grazia Handanovic colpendo debolmente in area. Il primo tiro nello specchio dell'Inter arriva al 66', Dzeko costringe alla parata Milinkovic-Savic, sul ribaltamento di fronte Handanovic si oppone ancora a Vlasic. Al 68' fuori Dumfries e Dzeko: dentro Bastoni e Correa, Darmian a destra e Dimarco a sinistra sugli esterni. Inzaghi tiene in campo Brozovic nonostante il giallo mentre si rinnova il duello Vlasic-Handanovic con il portiere nerazzurro insuperabile. Sostituzioni ospiti Radonjic e Ilkan per Seck e Linetty, ma i cambi danno forza all'Inter e San Siro si ravviva: Milinkovic-Savic viene salvato dal palo su un cross di Dimarco sporcato da una deviazione, poi il portiere serbo è decisivo sul colpo di testa di Skriniar a botta sicura. Dentro anche Mkhitaryan e Bellanova per Calhanoglu e Dimarco, al 79' Lautaro ha sulla testa il colpo dell'1-0 ma manda a lato di pochissimo il cross di Bastoni. Occhio però anche al Toro: Mkhitaryan perde un pallone pericolosissimo facendo ripartire gli avversari, Radonjic colpisce di destro a botta sicura ma è eccezionale ancora il riflesso del portiere nerazzurro a salvare i suoi. Si arriva negli ultimi minuti e un inesauribile Barella la decide con un colpo di genio a servire l'inserimento di Brozovic che il 2004 Ikhan segue ma senza alzare la gamba a spazzare: un peccato di ingenuità e paura che Brozo non perdona, tocco dolce ad anticipare il portiere e gol che decide tutto rimandando a casa senza punti i granata e scatenando la festa dello stadio.