Arbitri e Var, le due novità per spegnere le polemiche

Gli episodi dell’ultimo turno hanno riproposto la necessità di introdurre SAOT e Challenge
Arbitri e Var, le due novità per spegnere le polemiche© ANSA
Edmondo Pinna
4 min

Se Banti (al monitor) e Marcenaro (in campo), ieri sera allo Stadium, avessero avuto fra le mani il SAOT, la vicenda si sarebbe risolta in una manciata di secondi. Anzi, non è escluso che VAR e AVAR non abbiano già avuto modo di sentirlo fra le mani. Visto che nelle segrete stanze di Lissone il Semi Automated Offside Technology non è qualcosa di assolutamente sconosciuto. Se ne parla da tempo, la Fifa lo aveva annunciato come grande novità arbitrale in vista dei Mondiali in Qatar di novembre/dicembre, la Uefa li ha anticipati rendendolo disponibile già nella finale di Supercoppa Uefa disputata all’Olimpico di Helsinki, in Finlandia, fra Real e Eintracht per poi lanciarlo dalla fase a gruppi della Champions League. E probabilmente non in tempi molto lontani sarà battezzato anche in Italia, da sempre terra di esperimenti regolamentari (siamo pur sempre uno dei campionati più “performanti” da un punto di vista arbitrale).

Gran segreto

In realtà, in un laboratorio semisconosciuto, tipo quelli che sono sotto il Gran Sasso, così da non farsi sentire dalle spie aliene, il SAOT è stato già testato, pare anche da qualche settimana. Evidentemente, se c’è da implementare la tecnologia a beneficio della verità e di una maggiore giustizia in campo, nessuno si fa pregare. E così ecco che si da questa estate, quando i due massimi organismi calcistici (Fifa e Uefa) avevano annunciato lo sbarco on-line della nuova estensione in materia di fuorigioco, anche in casa nostra, Lega e Federcalcio hanno cominciato a ragionarci su. Anzi, non solo a ragionarci. E così già da qualche parte a Lissone, buttandola là con nonchalance, hanno cominciato a provare e a capire come funziona. Le immagini, fornite dalla NVP, la Media Company che fornisce video e il supporto al VAR di Lissone (nata nel 2007, ha già raggiunto uno standard altissimo, ha già studiato le infinite possibilità per migliorare la qualità soprattutto in un settore delicato come il Video Assistant Referee, ma ha il freno a mano tirato da contratti diversi fra le due Leghe), sono già di assoluta garanzia, il resto lo faranno le 12 telecamere dedicate che consentono al sistema di generare 29 ‘punti data’ per giocatore 50 volte al secondo, calcolandone la posizione con precisione assoluta, con il pallone dotati di un sensore interno che invierà alla regia la propria posizione 500 volte al secondo.

A chiamata

C’è poi l’altra grande novità, ancora in attesa di approvazione da parte dell’International Board. Si tratta del famoso - e tanto richiesto - challenge, quello che già si distingue in tennis, volley, basket (viste un paio di review durante gli ultimi Europei, uno spettacolo con tanto di spiegazione da parte degli arbitri prima - su cosa dovevano andare a vedere - e dopo - su cosa hanno visto e sulla base di cosa hanno deciso), tanto per dire. E se è vero che a Torino non sarebbe servito (se le immagini non ci sono, non ci sono neanche a richiesta), sarebbe stato utilissimo a Lecce con una percentuale di realizzazione del 100%. Nel senso che, se Baroni e Stroppa avessero chieso sempre la revisione, si sarebbero sempre tenuta la possibilità visto che le avrebbero azzeccate tutte: tre rigori (due per il Lecce e uno per il Monza) non visti da Pairetto-Di Martino sono uno spot splendido per la chiamata dalle panchine.


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