Zaniolo vs Zaccagni: un derby anche per l’Italia

Nicolò si è sbloccato, Mattia ha già segnato 5 gol. Mancini li ha chiamati e puniti, ora li tiene in corsa
Zaniolo vs Zaccagni: un derby anche per l’Italia
Fabrizio Patania
4 min

Il ct Mancini ieri era a Bergamo. Voleva vedere Raspadori, si è accontentato di Scalvini. Difficilmente si presenterà all’Olimpico, dove manderà uno dei suoi osservatori azzurri. L’altro derby d’Italia si gioca tra Roma e Lazio. Solo undici stranieri su ventidue nelle probabili formazioni. Gli altri undici sono italiani. La svolta di Mourinho e Sarri. Piacevole inversione di tendenza, ancora più sorprendente considerando l’indisponibilità di Immobile e la panchina di Belotti, i due centravanti dell’Europeo 2021.

Gol

Sotto porta, invece, conterà il fattore Zeta. Zaniolo, eversore del Ludogorets, ci arriva lanciatissimo. Due gol consecutivi, lunedì al Bentegodi e giovedì con i bulgari in Europa League. Si è sbloccato, ora vuole spezzare l’incantesimo: non ha mai segnato nel derby e all’Olimpico non trova la porta in campionato da tre anni. Dentro l’assenza di Dybala si è ricavato il suo spazio accanto ad Abraham. Sarri sta calcolando la prepotenza fisica di Zaniolo. Ha chiesto alla Lazio di palleggiare bene con l’idea di non esporsi alle ripartenze. Nicolò viene da un’estate di lavoro. Niente vacanze per riguadagnare la forma, solo in parte compromessa dall’incidente alla spalla. Un tutore ancora lo sostiene. Una fasciatura protegge i muscoli della coscia sinistra. A giugno niente Nations League: Mancini lo aveva rispedito a casa. Non erano piaciuti i cori offensivi indirizzati alla Lazio durante la festa per la Conference vinta a Tirana e alcuni atteggiamenti. Il ct lo aveva convocato in Nazionale prima che debuttasse con la Roma e ne attende la maturazione. Gli chiede di giocare meno in solitudine, di allenarsi tanto e duramente. E’ il destino dei giovani talenti: diventano grandi quando capiscono che una carriera si brucia in fretta. Zaccagni, invece, è sbocciato a Formello quando aveva 26 anni. Senza Ciro, può essere l’uomo partita della Lazio. Crea superiorità, strappa e ora segna. Già 5 gol in campionato, è il suo record. Sarri lo ha migliorato nell’attacco alla porta, gli chiede di entrare in doppia cifra.

In corsa

Zaniolo verrà convocato venerdì prossimo per le amichevoli con Albania (16 novembre) e Austria (20)? Possibile, non sicuro. Restano tre partite di campionato e poi Mancini tirerà le conclusioni. Tutti hanno possibilità, è il suo slogan. Il concetto vale anche per Mattia, accomunato al giallorosso da un insolito destino, non solo per motivi sentimentali. Due giorni dopo Zaniolo, abbandonò (con Lazzari) il ritiro di Coverciano facendo infuriare il ct. Per lo staff medico gli infortuni dei due laziali (fastidi al rotuleo per Zaccagni, inizio di pubalgia per l’esterno destro) erano gestibili: nel giro di una settimana, si sarebbero potuti rimettere a disposizione per gli ultimi due impegni di Nations con Inghilterra e Germania. Invece chiesero di andare via. Come è successo troppe volte negli ultimi mesi anche ad altri giocatori. Ecco perché Mancini spinge sul senso di appartenenza: «La Nazionale andrebbe amata di più» disse un mese fa. Le porte restano aperte, a patto di meritare l’azzurro.

Gli altri

Tutti possono rientrare, anche Romagnoli, tre anni fa soppiantato da Acerbi. A proposito di difensori, il ct terrà d’occhio l’evoluzione di Casale e ha inserito Provedel tra le alternative di Donnarumma. Cristante è un perno del suo gruppo, Gianluca Mancini ne fa parte, Pellegrini può diventare una stella se riuscirà a trovare stabilità fisica. El Shaarawy, nella versione offensiva del 3-5-2, potrebbe avere un senso. Cataldi ha raggiunto la maturità. Cancellieri è considerato di alto valore in prospettiva a Coverciano. Bove e Volpato potrebbero essere chiamati nel prossimo stage.


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