Serie A, lo scudetto scritto dalle stelle: chi può spostare gli equilibri

Indiscussi protagonisti o grandi assenti della prima parte della stagione, in ogni caso sono i giocatori più attesi alla ripresa del campionato: ecco chi sono
Serie A, lo scudetto scritto dalle stelle: chi può spostare gli equilibri
Alberto Polverosi
6 min

Mercoledì ripartiamo anche noi, ultimi in Europa (Germania esclusa, ma loro sono abituati a interminabili soste invernali). Ripartiamo con più di un girone da giocare e soprattutto con i nostri campioni, quelli ammirati nelle prime 15 partite (Kvaratskhelia, Osimhen, Giroud, Leao e Milinkovic), quelli da ritrovare (Chiesa e Vlahovic), quelli che ancora non abbiamo visto causa infortuni (Pogba e Wijnaldum), quelli che hanno vinto un Mondiale ma senza esserne protagonisti (Lautaro Martinez e Dybala) e quelli (quello) su cui da anni si scommette a occhi chiusi (Immobile). Ecco, cosa daranno alle loro squadre? Quale sarà il loro impatto in una così ampia porzione di stagione? In quali condizioni torneranno dopo una sosta mai stata tanto lunga? A loro, ai migliori giocatori delle grandi squadre della Serie A, sono affidati sogni e speranze dei tifosi italiani.

LA CONFERMA AZZURRA

Osimhen capocannoniere della Serie A con 9 gol, Kvaratskhelia vicecapocannoniere del Napoli con 6. Se Spalletti li ritrova come li ha lasciati, il Napoli riprenderà serenamente il suo volo. Con 37 gol è la squadra col miglior attacco del campionato e il contributo della coppia è sostanzioso. Nessuno dei due ha giocato il Mondiale. Hanno riposato e si sono preparati per il gran rientro. Possono dare ancora di più? Probabilmente sì. Osimhen sul piano dei gol, Kvara su quello del gioco, anzi, delle giocate.

IL RILANCIO DELLA COPPIA-SCUDETTO

I due napoletani inizieranno proprio dalla sfida con l’Inter di Lukaku e Lautaro Martinez, la coppia dei sogni nerazzurri, sogni per ora spezzati dall’infortunio del belga, costretto a un lungo forfait. Erano stati insieme nell’anno dello scudetto di Conte, poi Lukaku era partito per Londra dove non aveva entusiasmato (8 gol in Premier) decidendo per questo di tornare a Milano per ricostruire una coppia di successo. Questo era l’obiettivo, ma Romelu finora nell’Inter di Inzaghi ha giocato appena 249 minuti con un solo gol. E dopo la deludente prima parte di stagione è andato in Qatar dove ha aiutato il Belgio a perdere rapidamente il Mondiale. È un giocatore da ricostruire da cima a fondo, nel fisico e nel morale. Certo, se torna quello di Conte l’Inter farà un bel salto in avanti. È più difficile valutare il momento di Lautaro Martinez che rimette piede in Serie A da campione del mondo, ma con la delusione di aver perso il posto da titolare. Dai due attaccanti è attesa quanto meno una reazione di rabbia.

LA RISCOPERTA DELLA QUALITÀ

Restiamo ai campioni del mondo che hanno interpretato un ruolo secondario nel torneo qatariota. Parliamo di Dybala a cui Scaloni ha concesso appena 17 minuti (divisi in due pezzettini di partita) durante il Mondiale. Per il ct della Seleccion era la riserva di Messi e Messi, per evidenti ragioni, era intoccabile. Dybala ha avuto comunque la possibilità di lasciare il segno sulla finale col rigore del momentaneo 2-1 argentino, un rigore pesante realizzato subito dopo l’errore di Coman. Prima di partire per il Mondiale, e dopo il lungo infortunio, era riuscito a giocare solo l’ultima gara del 2022 contro il Torino. L’infortunio dei giocatori di maggiore qualità è stato il primo vero problema della Roma che ha faticato a raggiungere un soddisfacente livello tecnico. Ora però insieme a Dybala sta per tornare anche Wijnaldum, fondamentale per migliorare la qualità della squadra. Mourinho ha bisogno di un centrocampista di quello spessore, capace di dare equilibrio e tecnica a una squadra ancora alla ricerca della sua vera dimensione.

L’ESTREMA NECESSITÀ

A guardare le foto del ridente Pogba sulla neve, c’è venuto in mente Giampiero Boniperti. Chissà che fine avrebbe fatto il francese nelle mani del primo juventino di tutti i tempi. Certo, i tempi sono fatti per cambiare, ma quello che ha combinato Pogba dal suo ritorno bianconero a oggi lascia senza parole. Eppure Allegri ha davvero bisogno di un giocatore come lui, di uno in grado di prendere in mano le redini di una squadra, rendendo più ricco un reparto che in questa stagione si è basato molto sui giovani. E avrebbe bisogno anche del vero Vlahovic. Sul serbo le opinioni sono contrastanti, in un campionato fi nora non proprio stellare per la Juventus ha segnato comunque 6 gol con un solo rigore, non è una cifra da sottostimare se si pensa che delle prime 5 la Juve ha il peggior attacco. Ma se la domanda è: può fare di più? La risposta è certa: sì. Un aiuto, sotto questo profilo, arriverà di sicuro anche da Chiesa, soprattutto se risolverà tutti i suoi problemi fisici.

IL RECUPERO

Sarri sa di poter raggiungere il punto più alto, sul piano del gioco, quando Milinkovic è al massimo. Al tempo stesso sa di poter competere con le grandi se in squadra ha il suo unico (e straordinario) centravanti, Ciro Immobile. Il serbo torna deluso dal Qatar, da lui e dalla sua nazionale ci aspettavamo tutti di più. Milinkovic ha fatto una sola grande partita al Mondiale, contro il Camerun, ma non è bastato né a lui, né alla Serbia. La ripartenza della Lazio dipenderà anche da Immobile che in 11 presenze (ma in realtà solo 9 partite piene, o quasi piene) ha segnato 6 gol.

LO SCATTO

È quello che Pioli si aspetta da Leao. Ciondolante o reattivo, pigro o rabbioso, è un ragazzo che non conosce vie di mezzo e che ancora non sa quanto è forte. Il Milan è la squadra più vicina al Napoli, ma per dare sostanza alle sue speranze deve trovare la continuità di Leao. I 6 gol segnati finora non sono pochi in assoluto, lo sono se proporzionati alle sue possibilità. Quanto a Giroud, è il caso opposto a quello di Lautaro Martinez. Ha perso il Mondiale ai rigori, ma in Qatar era arrivato come riserva di Benzema e invece, con l’infortunio (o l’esclusione polemica) del Pallo d’Oro è diventato titolare e ha lasciato il segno con 4 gol, meglio di lui solo Mbappé e Messi.


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