Cesari e il fuorigioco semiautomatico: “Condizioni ideali, ma resta la soggettività”

"Se a questo punto dovessero esserci ancora errori allora saranno colossali"
Cesari e il fuorigioco semiautomatico: “Condizioni ideali, ma resta la soggettività”© LAPRESSE
Giorgio Burreddu
3 min

E dunque arrivò anche il fuorigioco semiautomatico: Graziano Cesari, ex arbitro di Serie A, analista tv dei casi più controversi del nostro calcio, lei cosa ne dice? 
«Qualcuno nel sentirlo chiamare fuorigioco robot si è arrabbiato. Allora io lo chiamo fuorigioco androide. Non mi esalta, non mi fa godere. È la tecnologia che avanza. Come quando avevi il telefonino attaccato all’automobile e invece oggi è piccolo e ci puoi guardare anche i film. È solo il progresso, tutto qui. Con questo fuorigioco vai a radiografare il calciatore e il pallone. Per i tempi che viviamo mi sembra una cosa abbastanza normale. Magari, visto che è un sistema così valido, ci sarà tolta la curiosità di sapere di quanti centimetri o millimetri una spalla è in fuorigioco. Anche se non credo ce lo diranno. Per me i problemi restano altri».  

Arriva il fuorigioco semiautomatico: come funziona e quando debutta

E quali? 
«A me interessa il tempo effettivo, che l’arbitro parli con il pubblico quando deve prendere certe decisioni... Ci sono studi in cui si nota che certe squadre giocano molto meno di altre. Un cronometrista ufficiale avrebbe sistemato le cose, così giocano tutti alla stessa maniera».

Però il problema del fuorigioco di fatto è risolto. 
« È la soggettività che crea il caos. E quella resta: se un giocatore è in fuorigioco attivo o passivo. O tutte le questioni connesse al fallo di mano: quella è una roba pazzesca. Con la tecnologia non lo so se si perde bellezza o si fa giustizia. Certo elimini i gol in fuorigioco, e poi non dimentichiamoci che c’è la tecnologia di porta: l’arbitro, insomma, è in una condizione ideale. Adesso può commettere solo errori colossali». 

Quindi per il direttore di gara cosa cambia? 
«Assolutamente nulla. Moltissimo per gli assistenti. Prima gli dicevano: aspettate ad alzare la bandierina. Poi, nel dubbio, di non segnalare. Ora è: non alzatela mai, tanto ci pensa il fuorigioco semiautomatico. Il ruolo dell’assistente viene depotenziato in una maniera pazzesca. La sua credibilità è limitata a rimessa laterale e calci d’angolo».

L’altro lato della medaglia è che non si perderà più tempo. 
«C’è sempre l’altro lato della medaglia. Quando ci sono situazioni di fuorigioco da discutere ci staranno solamente pochi secondi, e magari un giocatore potrà anche esultare. Che poi, alla fine, quello resta sempre il bello del calcio». 

 

 


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