Napoli-Juve, il derby della Rivoluzione

Leggi il commento sul big match della 18ª giornata di Serie A con il botta e risposta tra i due allenatori toscani
Napoli-Juve, il derby della Rivoluzione© ANSA
Italo Cucci
4 min

Spalletti e Allegri già dirli toscani è un modo per cavarsela con poco, un’indicazione etnica da lasciare alle guide turistiche o ai riassuntivi conduttori di dibattiti che hanno fretta e i contendenti sono di destra o di sinistra. Ne ho conosciuti cento, di toscani dati alla pedata, e ognuno era solo se stesso, dal Franchi senese che parlava bel toscano anche in inglese, al Galluzzi fiorentino cui toccò di svezzare, l’1 d’agosto del ’46, la neonata Sampdoria perché tutt’intorno erano solo genoani, insomma anglofili, mentre il Gallo garantiva italianità come fosse Dante (e certi vezzi li aveva, come la cattiveria).

Il certaldino e il livornese

Spalletti e Allegri è già un abuso dirli certaldino e livornese, perché quelli del paese di Boccaccio possono esser didascalici come Ernesto Calindri o esoterici come Rose McGowan, e così dovrei chiedere al Conte Max se è livornese di scoglio ruvido o di scoglio piatto. Mi affascinano - insieme - perché nella partita da un miliardo portano in vetta soprattutto l’Italia e l’Italiano, nobilitando quel poco che ci resta, di belpaesano, dopo aver letto le formazioni del Napoli e della Juve che sembrano il riassunto di un Mondiale.
Il confronto dialettico che s’è aperto alla vigilia è una goduria, ha archiviato in un fiat lo scontro Ancelotti-Gattuso fatto più di misteri e silenzi rancorosi. L’ideale sarebbe affidare la sfida tecnicodialettica a Maurizio Sarri, il napoletano di Figline Valdarno che però non sarebbe giusto con l’indigesto Allegri. Max sta sulle palle più o meno a tutti, ha la capacità di identificare al volo il banale del calcio e i suoi produttori che senza mai essere riusciti a capirlo (e a sopportarlo) lo dicono risultatista, quasi un’offesa (lo precisa anche la Treccani che alla fine esalta la categoria definendo risultatista Mourinho, il Migliore). Incurante dei graffiatori televisivi - anche di quelli sboccati - Allegri va incontro a Spalletti dopo sedici mesi di snobbate sciorinando in poche parole la sua filosofia: «Io non sono un allenatore, faccio questo mestiere per sbaglio. Luciano è molto bravo, affrontarlo è sempre una bella sfida».
Ironico? Forse. È il ritratto dell’ironia anche quando sta zitto. Gli appioppa i meriti e il vantaggio che Luciano detesta come quando gli dicono “sei da scudetto” e lui sorride avvelenato, a Napoli come a Roma. E infatti la risposta non fa sconti: «A Allegri conviene passare da comprimario con una Juve imbottita di campioni che gioca solo per lo scudetto o la Champions. Si tolga la barba finta e quel dire il quarto posto. La sua filosofia? Preferisco la mia». Primo e bellissimo, il suo Napoli cancella la rabbia lontana, quando l’11 settembre 2021, dopo avere incontrato Max, se ne venne dagli spogliatoi con quel suo sorriso a denti stretti e si sfogò: «Con lui ho sempre perso e la prima volta che lo batto viene a farmi la morale». Non mi rompa i… insomma. Comunque non gli si dia del “giochista”, a Luciano, è un’etichetta non solo banale ma offensiva, lui è un grande miscelatore di stili, come ha dimostrato a Roma, a Milano, ovunque, sapendo amalgamare uomini diversi di diverse scuole, maturità, difesa e attacco in armonia.

Napoli-Juventus è ormai un "classico"

Napoli-Juventus è diventata un classico, già Mazzarri poi Sarri avevano creato incubi alla Signora, ma solo adesso la sfida avrebbe smosso penne antiche per raccontare come questa partita sia diventata davvero una storia nazionale, un Derby d’Italia che allontana con gran calcio e sentimenti focosi la Beneamata della tradizione. Questo è il derby della Rivoluzione. La gioia in mano all’orefice - direi infilando me stesso in mezzo agli onorevoli sfidanti - perché sento che mi stanno preparando il bel calcio che fu, italianissimo, quello che si raccontava anche per fare letteratura. Un vantaggio tutto nostro. Ecco cos’è il calcio all’italiana.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A, i migliori video