Serie A, si riparte: i tre incroci da brividi e i conti con le coppe

Dopo la sosta per le nazionali tornano in campo i club tra gli impegni di campionato e le prime sfide continentali: comincia così il primo ciclo di 7 partite in 21 giorni che orienterà la stagione
Serie A, si riparte: i tre incroci da brividi e i conti con le coppe© LAPRESSE
Alberto Polverosi
7 min

Sarà una ripartenza pesante ma a cuor leggero. Juventus-Lazio, Inter-Milan e Genoa-Napoli, il meglio della Serie A racchiuso in un sabato che avrebbe avuto tinte fosche senza la vittoria della Nazionale sull’Ucraina. Invece i tre punti conquistati dagli azzurri a San Siro si spalmano come un balsamo benefico sulla Serie A e, speriamo, anche sull’Europa dei nostri club. Peraltro, dalle due settimane dedicate alle nazionali, comprese quelle in Africa e in Sudamerica, è emerso un dato interessante e incoraggiante se messo in relazione alle squadre italiane: un bel po’ di gol sono arrivati dai giocatori di Serie A, dal napoletano Osimhen (tripletta), l’atalantino Lookman e il milanista Chukwueze (6-0 della Nigeria sul Sao Tome) al viola Gonzalez (3-0 dell’Argentina in Bolivia), dal romanista Lukaku (doppietta) e atalantino De Ketelaere (Belgio-Estonia 5-0) all’interista Arnautovic (3-1 dell’Austria in Svezia dove ha segnato anche un altro atalantino, il giovane Holm), dal napoletano Elmas (2-0 della Macedonia a Malta) al veronese Duda (Slovacchia-Liechtnstein 3-0), mentre il bolognese Ndoye si è procurato il rigore del 3-0 della Svizzera su Andorra. Volendo, possiamo aggiungerci anche un po’ di Serie B con le reti del parmense Mihaila (2-0 della Romania sul Kosovo) e del pisano Mlakar (Slovenia-San Marino 4-0). Insomma, buone notizie da riversare sul campionato.

Gli effetti delle nazionali

Dopo il prologo di Napoli-Lazio del 2 settembre, questa è la prima giornata con più scontri diretti, partite che non decidono un campionato (siamo appena alla quarta), però possono indirizzarlo o quanto meno rendere chiare le reali dimensioni e ambizioni di ogni squadra. Le prime due di sabato pomeriggio a Torino e a San Siro, poi ce ne sarà una terza, seppure di un piano inferiore, anche domenica al Franchi fra Fiorentina e Atalanta con riflessi sulla zona-Europa League. Se da una parte, come abbiamo visto, i riverberi delle gare delle nazionali possono avere un effetto positivo, dall’altra parte Allegri e Sarri, Inzaghi e Pioli, dovranno valutare le condizioni dei tanti nazionali che hanno fatto il giro d’Europa e del mondo. Giocando di sabato, il tempo per recuperare non è molto. Max ha trascorso un’altra settimana tribolata alla Continassa, il caso-Pogba ha sconquassato i giorni tranquilli di una squadra che dopo tre gare è terza dietro le milanesi. Un sospiro di sollievo solo per il recupero-lampo di Chiesa, rispedito di corsa da Coverciano a Torino per un leggero problema muscolare (ma in futuro è una questione, quella degli infortunati lievi in Nazionale, che andrà rivista dalla federazione e dal nuovo ct: se Chiesa si poteva recuperare per l’Ucraina, è stato un errore mandarlo a casa solo per evitare discussioni. La Nazionale “deve” arrivare prima). Allegri non ha molte certezze, è passato dal primo tempo splendido di Udine a una serata grigia come quella col Bologna prima di vincere a Empoli; Sarri ne ha ancora di meno, tre partite, due brutte sconfitte a Lecce (in rimonta) e all’Olimpico col Genoa e una vittoria splendida al Maradona contro i campioni d’Italia. Se non sappiamo ancora qual è la vera Juve, tanto meno sappiamo qual è la vera Lazio.

La chance di Frattesi e Raspadori

Sappiamo invece chi sono (e quanto sono forti) le due milanesi. Tre partite, punteggio pieno, 8 gol fatti sia per l’Inter che per il Milan (che ne ha subiti 2, contro lo 0 dei nerazzurri), Lautaro Martinez capocannoniere con 5 gol, Giroud vicecapocannoniere con 4. Nella stagione scorsa si sono sfidate 5 volte, 4 vittorie per Inzaghi, una per Pioli, 8 gol dell’Inter, 3 del Milan che dai nerazzurri è stato eliminato nella semifinale di Champions League e battuto nella Supercoppa. Sconfitte dolorose per i rossoneri, che ora appaiono più forti e soprattutto più completi. Ma, almeno per ora, anche l’Inter è più forte e più completa, nonostante la partenza di Dzeko e Lukaku. Non solo l’attacco di Simone si annuncia in condizioni brillanti, le buone indicazioni arrivano anche dagli altri reparti. La doppietta di Frattesi contro l’Ucraina induce il tecnico a una riflessione profonda, lasciare fuori un giocatore che sta volando è difficile, molto difficile. Sarà un po’ meno complicato per Garcia portare in panchina Raspadori, non perché sia andato male con la Nazionale (ottimo palleggiatore, da rivedere ancora una volta come finalizzatore), ma perché davanti ha una batteria di fenomeni come Kvaratskhelia, Osimhen e Lindström (o Elmas). A Marassi, il Napoli potrà sfruttare la gambetta rapida dell’ex Sassuolo a partita in corso. Il giorno dopo Fiorentina-Atalanta, con Gonzalez che ha segnato anche con l’Argentina, al quinto gol in questo inizio di stagione, e con Scamacca che si sta scrollando di dosso la deludente stagione londinese. E

Si riparte con le Coppe

Da sabato 16 settembre a domenica 8 ottobre si giocherà ininterrottamente, campionato, coppe, turno infrasettimanale e ancora campionato, coppe e campionato prima delle nazionali. A ritmo forsennato, come ormai siamo abituati da anni. Martedì Tonali torna a San Siro da ex col Newcastle e il Cholo torna all’Olimpico per incrociare la squadra che portò allo scudetto da giocatore, mercoledì il Napoli sfiderà il Braga nello stadio scavato nella roccia e l’Inter riprenderà la sua corsa da ex finalista di Champions a San Sebastian contro la Real Sociedad. Il giorno dopo le altre due coppe, relativamente semplici le gare della Roma in Moldavia a Tiraspol contro lo Sheriff e dell’Atalanta in casa contro i polacchi del Rakow, più complicata la trasferta della Fiorentina in Belgio contro il Genk. Un anno fa abbiamo portato tre squadre nelle finali delle tre coppe senza alzare un solo trofeo. Quest’anno c’è solo da migliorare...


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