Il bilancio definitivo della sessione estiva di mercato evidenzia le diverse strategie adottate dalle venti società di Serie A per risultare più competitive. In particolare, il saldo negativo fra acquisti e cessioni conferma come il MIlan non si sia fermato all'incasso degli 85 milioni garantiti dalla cessione di Tonali al Newcastle (75 milioni per il cartellino cui aggiungere 10 milioni di bonus), ma li abbia reinvestiti, aggiungendo un esborso di 37 milioni per operare il profondo rinnovamento dell'organico, messo a disposizione di Pioli e subito altamente competitivo. Alle spalle dei rossoneri, si ritrova sorprendentemente il Toro (-34 milioni). L'avverbio si impone perché, compiuti i diciotto anni della sua gestione, Cairo ha aperto i cordoni della borsa, sorprendendo gli stessi tifosi granata che l'avevano sempre rimproverato di spendere troppo poco per la squadra. Non stupiscono invece, gli sforzi del Monza (saldo -27,25 milioni), dovuti all'obbligo di riscatto di diversi giocatori, pattuito a suo tempo con le società di provenienza, in caso di salvezza. Obiettivo raggiunto con largo anticipo dal club brianzolo, protagonista di una stagione spettacolare alla sua prima esperienza in Serie A in 110 anni di storia (i 111 li ha compiuti lo scorso primo settembre). Il Napoli campione d'Italia accusa un passivo di 26 milioni, anche qui in buona parte dovuto al riscatto di giocatori del calibro di Raspadori e Simeone, ma il fiore all'occhiello di De Laurentiis è certamente la conferma di Osimhen. La Juve ha agito rispettando i vincoli imposti dal bilancio e non poteva fare altrimenti, tant'è vero che ha operato un solo acquisto (Weah), sfoltendo la rosa, liquidando contratti tanto onerosi quanto poco remunerativi sotto l'aspetto della resa sul campo (Di Maria, Paredes, Pogba). Tant'è vero che il club bianconero ha accusato un attivo (+14,9 milioni), piazzandosi alle spalle di Empoli (+16), Udinese (+18,05), Sassuolo (+51,5), Roma (+63) e Atalanta (+67). Ancora una volta la società dei Percassi e di Pagliuca ha dimostrato che cosa significhi valorizzare al massimo i propri giocatori (Hojlund pagato 17 milioni allo Sturm Graz e rivenduto per 85 milioni al Manchester United), reinvestendo il ricavato con oculatezza. E complimenti alla Roma che ha rispettato l'accordo con l'Uefa entro il 30 giugno, ha centrato tre acquisti a parametro zero (Ndicka, Aouar e Kristensen), riuscendo a piazzare il colpo Lukaku su tutti (7 milioni per il prestito oneroso) e sottraendo Dybala alle lusinghe internazionali.