(11) Cosa darà Conte al Napoli?
«Tutto se stesso, ma se non lo aiutano non può fare da solo 41 punti, quelli del distacco dall’Inter del campionato scorso».
(12) Terza rivale, il Milan.
«Pioli ha vinto uno scudetto quando nessuno se lo immaginava, con un organico inferiore ad altre squadre. A Fonseca sono stati consegnati tre giocatori di livello, ora tocca a lui riportare il Milan nella lotta allo scudetto».
(13) Al di là degli acquisti, c’è già qualche novità a Milanello?
«Sì, va seguito con attenzione l’inserimento di Chukwueze a destra col conseguente spostamento di Pulisic alle spalle di Morata».
(14) E poi c’è l’Atalanta.
«La conferma di Gasperini è una garanzia totale, al di là delle situazioni di mercato».
(15) Retegui farà rimpiangere l’infortunato Scamacca?
«Hanno caratteristiche differenti, ma l’ex genoano in area di rigore è un animale».
(16) Da Thiago Motta a Italiano, come cambierà il Bologna?
«Non molto sul piano del gioco. C’è una differenza, a favore dell’ex viola, come esperienza: Italiano conosce le coppe. Anche se naturalmente la Conference non è minimamente paragonabile alla Champions, si giocano sempre tre partite in sette giorni e a Firenze ha portato i viola a giocare 60 partite in una stagione».
(17) Però parte senza i due giocatori più forti del campionato scorso.
«Calafiori e Zirkzee sono stati decisivi, ma le amichevoli hanno mostrato un Castro in ottime condizioni. E poi va aspettato il miglior Dallinga».
(18) La Roma è da Champions?
«Sì. Sono arrivati giocatori di livello come Dobvyk e Soulé. Dobbiamo capire che fine farà Dybala, però la squadra ha tanto per puntare ai primi quattro posti».
(19) Dunque, tocca a De Rossi.
«Che ora si trova a guidare la sua Roma dall’inizio della stagione. L’anno scorso, entrato al posto di Mourinho, doveva risolvere qualche problema e c’è riuscito bene. Adesso la responsabilità è tutta sua e di sicuro non è tipo che si tira indietro».
(20) A Formello è finito non un ciclo, ma un’epoca. In dodici mesi se ne sono andati i tre più forti, Milinkovic prima, Luis Alberto e Immobile adesso. La vecchia Lazio non c’è più.
«Lotito ne sta creando una tutta nuova, la cui dimensione è da scoprire. Il punto tecnico più alto è rappresentato da Zaccagni e poi ci sono alcune scommesse, come quella di Castrovilli».