Inter-Milan, le pagelle: Calhanoglu spento, Leao è una spina

I voti ai giocatori in campo nel derby di Milano vinto dai rossoneri per 2-1
Inter-Milan, le pagelle: Calhanoglu spento, Leao è una spina© LAPRESSE
Pietro Guadagno
15 min

INTER 

S. Inzaghi (all.) 5,5 

L’Inter riesce a raddrizzare la gara nel primo tempo. Ma nella ripresa ci voleva più equilibrio. E i cambi non incidono. 

Sommer 7 
Salva più volte l’Inter nella ripresa, poi non può nulla sull’incornata di Gabbia. 

Pavard 5 
La posizione di Morata gli toglie qualche riferimento. Valuta male la percussione di Pulisic, restandogli troppo distante. Non dà sicurezza. 

Acerbi 6 
Quando scappa Pulisic, nemmeno lui fa in tempo a intervenire. Ripresa in affanno, senza più protezione. 

Bastoni 6,5 
Suona la carica quando esce dalla linea: anticipi e sostegno al centrocampo. Le energie calano. 

Carlos Augusto (37’ st) sv 

Dumfries 6 
Obbligato a occuparsi di Leao, soffre il giusto, riuscendo pure ad allargare il fronte offensivo. Forse non doveva uscire. 

Darmian (18’ st) 5,5 
Subito in sofferenza perché l’Inter si sbilancia troppo. 

Barella 5 
Si danna l’anima per dare equilibrio. Avvia l’azione del pareggio, in mezzo al campo però comanda il Milan. 

Zielinski (29’ st) 5,5 
Non trova la posizione. 

Calhanoglu 5 
Morata gli dà fastidio sul prima pressing. E lo spagnolo lo costringe pure all’ammonizione. Non accende mai la luce. 

Asllani (18’ st) 5 
Si perde dentro le maglie rossonere. 

Mkhitaryan 4,5 
Il più in difficoltà lì in mezzo, con Pulisic che continua a svariare e ad accentrarsi. Proprio a lui l’americano soffia il pallone per il vantaggio rossonero. 

Frattesi (18’ st) 5 
Gabbia gli sbuca alle spalle e mette la firma sul derby. 

Dimarco 6,5 
Il suo mancino non sempre è calibrato, ma infilza Maignan in diagonale. Secondo centro nel derby. Ci prova fino alla fine. 

Thuram 5,5

Dopo le due reti nei suoi primi derby, stavolta va a sbattere su Maignan. È l’unico vero lampo della sua gara. 

L. Martinez 6 
Lavora di spalle. Mette davanti alla porta Dimarco, che non sbaglia. Il suo score stagionale resta ancora immacolato.  

MILAN 

Fonseca (all.) 7,5

Nel momento peggiore, azzecca tutte le mosse. Il Milan vince con merito. E lui cancella tanti dubbi. Da qui deve ripartire. 

Maignan 7 
Dimarco lo buca sul primo tiro in porta nerazzurro. Poi è decisivo nel disinnescare il diagonale di Thuram. 

Royal 6 
Dimarco gli scappa alle spalle, ma lui aveva stretto per andare a chiudere su Lautaro. Due sortite a inizio ripresa. 

Gabbia 7,5 
Una sbavatura sul pareggio nerazzurro. Ma là dietro domina con autorevolezza e poi va pure a incornare il raddoppio. 

Tomori 6 
Tiene in gioco tutti sulla rete di Dimarco. Poi concede il fianco a Thuram, che gli gira attorno facilmente. Meglio nella ripresa. 

Theo Hernandez 6,5 
Evidentemente gli ordini di scuderia sono di restare coperto e in linea: lui esegue e così l’Inter fatica a trovare l’ampiezza. 

Fofana 6,5 
Funziona come schermo difensivo davanti alla difesa. Quando si tratta di gestire il pallone, invece, mostra qualche imbarazzo. 

Reijnders 7,5 
Parte con il piede sull’acceleratore, approfittando degli spazi concessi. Poi rientra nei ranghi, facendo legna in mezzo. Dopo l’intervallo è imprendibile. 

Pulisic 7,5 
È la chiave dell’avvio sprint del Diavolo. La sua posizione accentrata “sporca” i meccanismi difensivi avversari. E sul gol fa letteralmente il vuoto, sbucando improvvisamente sul centrosinistra. 

Okafor (33’ st) sv 
Spreca un gol fatto. 

Morata 6,5 
Affianca Abraham per alzare la prima linea del pressing. Si abbassa sulla trequarti, invece, in fase di possesso. I suoi movimenti non sono di semplice lettura. 

Loftus-Cheek (33’ st) sv 

Leao 6,5 
Utile per tenere larga la linea arretrata nerazzurra. Così contribuisce al vantaggio di Pulisic. Diventa una spina nel fianco nelle ripresa, pur non avendo la freddezza di battere Sommer. Non gradisce il cambio. 

Chukwueze (42’ st) sv 
Prende la punizione da cui scaturisce il raddoppio. 

Abraham 7 
È il primo grimaldello del fronte offensivo rossonero. Più che cercare gloria in proprio, si mette al servizio dei compagni. E così si porta a spasso la difesa nerazzurra. 

Pavlovic (47’ st) sv 


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