
Milinkovic-Savic è stato protagonsita di Atalanta-Torino parando un rigore a Retegui al 74'. Un intervento determinante per difendere il risultato di 1-1, maturato per effetto delle reti di Djimsiti al 35' e Maripan al 40'. Un punto prezioso per i granata nella ventitreesima giornata di Serie A. Nel postpartita, però, l'estremo difensore (premiato come MVP del match) non ha usato giri di parole per denunciare ciò che ha vissuto nel finale di gara.
Milinkovic dopo Atalanta-Torino: "Accetto gli insulti, non le cose razziste"
Nell'ultimo quarto d'ora, infatti, Milinkovic-Savic è stato bersagliato da un lancio di oggetti. Ha consegnato all'arbitro Piccinini degli accendini. In diretta su Dazn ha spiegato nel dettaglio e senza giri di parole ciò che accaduto: "Non c'è nessun problema a insultare, è una partita di calcio. Nessun problema. Però, cose razziste, che mi dicono che sono zingaro, che sono un serbo di m...a, non vanno bene. Io non ho risposto a niente, mi sono solo girato, li ho guardati, però queste cose non possono esserci sui campi da calcio. Così come lanciare oggetti. Non è un modo giusto. Non è sport questo. Mi dispiace. I tifosi giusti sostengono la loro squadra. Non devono pensare a insultare me e a lanciarmi oggetti".