Napoli-Milan, incrocio ad alta tensione tra Conte e Conceiçao: non si può sbagliare

A tutti serve la vittoria per continuare a inseguire i rispettivi obiettivi: rossoneri imbattuti nelle ultime sei in casa degli azzurri
Fabio Mandarini
5 min

Ci mancava solo l’ora legale a togliere altri sessanta minuti di sonno ad Antonio Conte e Sergio Conceiçao, in vista dei novanta più scomodi della stagione. Così lontani in classifica per i 14 punti di distacco, ma così vicini per il senso di stress e pressione di una notte cruciale per ognuno. Luci al Maradona: alle 20.45 c’è Napoli-Milan. Un big match di quelli seri e veri per la quantità di implicazioni e soprattutto una sfida da dentro o fuori per tutti a nove giornate dalla fine. Il gioco si è fatto estremamente serio e delicato e il campionato comincia ad assumere una fisionomia molto attendibile verso il traguardo di maggio. E così, beh, ogni volta è una nuova chance da sfruttare a dovere: il Napoli si gioca una fettona di scudetto dopo il pareggio di Venezia, il quinto nelle ultime sette partite e anche il più vicino a una mezza sconfitta, considerando la contemporanea vittoria con l’Atalanta che ha permesso all’Inter di scattare a più 3 in vetta; il Milan, invece, è costretto a fare bottino pieno per nutrire ancora qualche speranza di agganciare il quarto posto Champions, per il momento distante 9 punti dopo il colpo del Bologna in laguna, e per mantenere nei radar anche l’Europa League, a -8 dopo la vittoria della Juve.  

Napoli, le scelte di Conte: serve concretizzare

Il Napoli è stato lanciato dalle parole di Conte, ma per inseguire lo scudetto non sono più ammessi errori: di mira o distrazione. L’Inter giocherà con l’Udinese alle 18 e la pressione, evidentemente, sarà aumentata dalla consapevolezza del risultato della capolista. Il ritorno di Neres è una notizia ottima nell’ottica dei problemi offensivi riscontrati, ma partirà dalla panchina come Anguissa. Fuori Spinazzola per un colpo e dentro Olivera, il mancino dei due mondi, martedì in campo sulle Ande boliviane a 4.150 metri e oggi sulla fascia sinistra a livello del mare. Sarà ancora Raspadori a sostegno di Lukaku in un sistema che oscillerà tra il 4-2-3-1 e il 4-2-4 dove McTominay completa la prima linea insieme con Politano. Doppio play anche oggi con i ciak di Gilmour e Lobotka. Bene: interpreti a parte, il Napoli ha bisogno di concretizzare. Cerca reti, punti e la tenuta difensiva che nelle prime quindici giornate ha prodotto nove clean sheet e nelle successive solo quattro. Nelle ultime sette, tra l’altro, il cammino è stato da tredicesimo posto e non da scudetto: 8 punti.  

Milan irriducibile ma anche incomprensibile

La differenza vera tra le due squadre, finora, l’ha fatta proprio l’equilibrio: segnano entrambe poco (45 e 44 reti), ma il Napoli ha la miglior difesa (23 incassati) mentre il Milan la settima (con 33). La tradizione recente, però, è favorevole al Diavolo, imbattuto da sei trasferte al Maradona: l’ultima sconfitta risale al 25 agosto 2018, poi tre pareggi e tre vittorie compresa la Champions. Proprio il grande sogno dell’imperscrutabile squadra di Conceiçao: le ultime speranze di rimettersi in corsa passano da Fuorigrotta. E dalla regolarità: dall’8 febbraio ne ha vinte due, poi ne ha perse tre e le ultime due le ha vinte in rimonta. A Lecce: da 2-0 a 2-3. A San Siro con il Como: 0-1, 2-1. Irriducibile ma incomprensibile. Talento e sregolatezza con un’anima molto solida: Pulisic e Reijnders, i trascinatori, gli uomini del destino. Ne hanno raddrizzate tante, finora, ma da soli proprio non possono: servono il turbo e la magia di Theo e Leao, comunque in ballottaggio con João Felix. Anzi, serviranno tutti al Maradona: fuori lo squalificato Musah e niente turnover a dispetto della prima semifinale-derby di Coppa Italia contro l’Inter, in agenda mercoledì. Gimenez non è al meglio e andrà in panchina, c’è Abraham nel 4-2-3-1 di Sergio. Un all in: l’ennesima conferma del senso della notte di Napoli


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